La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

lunedì 6 marzo 2017

Tsipras: fuori dal commissariamento senza un euro di austerità

di Argiris Panagopoulos
“Non stiamo negoziando solamente la seconda valutazione, ma come arrivare ad un accordo generale che segnerà anche la via di una uscita definitiva della Grecia dai programmi di commissariamento e la rinuncia alla sovranità”, ha detto il primo ministro Alexis Tsipras al giornale ateniese “Documento”, sottolineando che “siamo più vicini che mai” ad una via di uscita della Grecia dal regime di commissariamento. Secondo Tsipras, il suo governo “non sta semplicemente negoziando la seconda valutazione, ma si sta anche puntando a come raggiungere un accordo generale che includa le misure necessarie alla riduzione del debito, misure che lo renderanno sostenibile e apriranno la strada per l'inserimento della Grecia nel programma di quantitative Easing della BCE.
Un accordo, cioè, che segnerà la prospettiva per la Grecia di uscita in modo definitivo dal commissariamento e dalla rinuncia alla sovranità”.
Il primo ministro greco ha riconosciuto che il grande problema in questo momento “è la deviazione della volontà popolare attraverso il meccanismo del commissariamento economico del paese. E questo meccanismo si esprime in un concetto di base molto semplice: prestiti in cambio di riforme, altrimenti il ​​fallimento. Anche quando questa retorica viene meno da parte dei creditori la minaccia è sempre viva anche se latente. Così il nostro grande obiettivo non può essere altro che uscire da questo regime di commissariamento. E ora siamo più vicini che mai ad una simile prospettiva”.
La trattativa in una traiettoria positiva
Per questo Tsipras afferma che nel corso di questo negoziato: "Il nostro lavoro è quello di fare tutto quanto passa per le nostre mani per completare la seconda valutazione nel più breve tempo possibile e nel miglior modo possibile per l'economia greca e la società greca. Tuttavia, a mio parere, si è formato un equilibrio politico che ragionevolmente ci fa credere, soprattutto dopo l'accordo in linea di principio del 20 febbraio, che le cose hanno preso una traiettoria positiva. Tutti ormai comprendono che non si deve interrompere la rotta positiva dell'economia greca con ulteriori ritardi. Nessuno vuole in questo momento uno stallo dei negoziati, né nelle istituzioni né negli Stati membri della zona euro”.
Misure mirate per chi assume oneri
Tsipras ha detto al giornale greco che ci saranno misure equilibrate per tutti quello che riguarda la spesa di bilancio ripetendo la linea del suo governo, su misure e contro misure, o meglio un euro di alleggerimento per ogni euro di misure per contenere la spesa pubblica.
“Il compromesso che abbiamo accettato è socialmente sostenibile. E questo significa che per ogni onore di un euro ci sarà un euro di alleggerimento, sempre a condizione che il 2018 consentirà di raggiungere gli obiettivi concordati, sempre con la precondizione che il 2018 saremo capaci di ottenere gli obbiettivi accordati: una possibilità che oggi sembra certezza, visto l'andamento dell'economia greca e le previsioni positive di tutti. Il nostro obiettivo è che le misure che saranno concordate avranno di mira proprio quei gruppi sociali che soffrono gli oneri. Naturalmente è un difficile compito, ma penso che abbiamo la capacità tecnica per arrivare molto vicino a questo obiettivo”.
Il grande obiettivo è ridurre la disoccupazione
Alexis Tsipras ha sottolineato che il grande obiettivo del suo governo è ridurre la disoccupazione. Il primo ministro greco ha denunciato la politica che “è stata sostenuta dai governi precedenti del PASOK e di ND, e che ha portato oggi a pagare stipendi da 200 a 300 euro e ad un rapido aumento del lavoro precario”.
“Noi in questa negoziazione, ma anche nel futuro, continueranno a lottare per invertire questo processo. Perché sappiamo bene che l’incentivo per i nuovi investimenti e per ridurre la disoccupazione - che è il nostro grande obiettivo - non può essere la riduzione del costo del lavoro, l'impunità dei datori di lavoro, la mancanza di un sistema istituzionale della protezione del lavoro, l’abolizione dei diritti sindacali dei lavoratori, la conversione definitiva del paese in una Zona Economica Speciale”.
Il bilancio del lavoro del governo
Nella sua intervista Tsipras ha fatto anche un bilancio dell'operato del suo governo. “Qualche volta dobbiamo discutere cosa significa la democrazia in un paese che si triva all'interno di un programma di commissariamento, che è una forma di sospensione della sovranità popolare", ha detto Tsipras, avvertendo che “questo non vuol dire che dove ci sono possibilità di esercitare la nostra azione politica anche con le restrizioni fiscali date, non abbiamo fatto enormi sforzi, che hanno portato dei risultati. Sto parlando della Sanità, dell'Istruzione, della lotta alla corruzione, della protezione dei deboli, di combattere la povertà estrema, di migliorare i diritti individuali. Ricordo le iniziative del governo per far accedere al Sistema Sanitario Nazionale 2,5 milioni di persone prima senza copertura assistenziale, l’assunzione di medici ed infermieri, il sostegno alla scuola pubblica e l’assunzione di insegnanti, la battaglia per combattere l'alta evasione fiscale e il fatto che i principali scandali scoperti sono già sulla strada della giustizia (come per il consiglio delle assunzioni alle strutture della sanità, il caso di Novartis), la tredicesima pensione, i programmi per combattere la crisi umanitaria, i programmi avanzati per combattere la disoccupazione, il patto di convivenza di coppie dello stesso sesso, la legge sulla cittadinanza agli immigrati di seconda generazione. Ci sono tanti altri problemi, alcuni più piccoli e altri più grandi, che cerchiamo di risolvere ogni giorno, oltre i problemi cronici della macchina amministrativa greca”.
Non siamo tutti uguali
Il primo ministro greco crede che “il ripristino della normalità, la fine del commissariamento, riporterà gradualmente la linea di confronto politico alla sua base tradizionale: destra e sinistra”.
Tsipras considera “troppo superficiale l'approccio di coloro che credono che siccome abbiamo dovuto applicare un memorandum siamo tutti uguali. No, non siamo tutti la stessa cosa. Non abbiamo ricevuto tangenti per le spese militari. Non eravamo nelle casse “nere” di Siemens”. Non abbiamo partecipato allo sperpero del denaro pubblico all’ente delle assunzioni KELPNO o, nel caso di Novartis, mentre i salari e le pensioni si stavano dimezzando. Lo sapete che non veniamo dalle grandi e ricche famiglie. Né – utilizzando un linguaggio latente – abbiamo l' idea che il popolo debba stare ai nostri ordini o al nostro servizio. Noi siamo parte del popolo e non dell'élite. E questa differenza la gente la comprende. Anche coloro che non sono d'accordo con noi, riconoscono la nostra onestà e le nostre intenzioni. Per questo e nonostante la propaganda quotidiana e senza precedenti del sistema dei media, la gente non abbocca”.
“A un anno di distanza da oggi, tutti saranno in grado di dire quali sono i partiti e quali sono i governi che hanno condotto il paese all'avventura dei memorandum e quale governo invece è stato in grado di tirarlo fuori”, ha concluso Alexis Tsipras.

Articolo pubblicato al giornale di SYRIZA "Avgi", Domenica 5/3/2017
Traduzione: Argiris Panagopoulos

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