di Pancho Pardi
Le ultime, recenti dichiarazioni di Cuperlo e Chiti generano un'impressione penosa.
Chiti, presentatosi per un certo tempo come difensore strenuo dell'elettività del Senato, dopo aver accettato come quasi tutta la cosiddetta opposizione interna del PD il magro contentino della "indicazione" da parte dei cittadini, dichiara che voterà a favore del Senato ridotto a dopolavoro non elettivo per consiglieri regionali e sindaci.
Cuperlo da parte sua si limita a dire che sarebbe sbagliato se il voto referendario favorevole alla modifica del Senato fosse vissuto dal suo partito come un plebiscito a favore del suo capo: esorcizza così con un impotente artificio verbale la precisa e conclamata volontà del presidente del consiglio.
Ora, nessuno aveva mai né immaginato né sperato che la cosiddetta sinistra del PD potesse esercitare un'incisiva opposizione interna. I fatti sono eloquenti. La sinistra PD ha balbettato fin dall'inizio sul Senato e ha sostenuto che avrebbe tenuto duro sulla legge elettorale. Poi quando il Senato è stato temporaneamente accantonato e la legge elettorale ha confinato l'elettività alla sola Camera (modifica costituzionale imposta con legge ordinaria!) la sinistra non solo l'ha votata ma ha accettato di votarla con voto di fiducia!
Nel dibattito allora in corso ha avuto la faccia di bronzo di sostenere che avrebbe condotto la vera lotta sul Senato, tornato in scena dopo l'obbrobrio dell'Italicum. Ma la promessa è svanita e ora alcuni della sinistra si spingono a dire che parteciperanno di buon grado alla propaganda referendaria per il SI. C'è quasi da augurarselo: se l'efficacia del loro argomentare sarà pari a quella mostrata finora, le ragioni del NO usciranno rafforzate.
I prossimi mesi ci diranno se il ricordo degli articoli 3 e 21 della Costituzione (uguaglianza e diritto di informazione) indurranno la sinistra PD a chiedere che stampa e Tv non si limitino a tirare la volata al SI, come hanno già iniziato a fare, e abbiano lo spirito civico di dedicare pari spazio alle ragioni del NO.
Fonte: MicroMega online - blog dell'Autore
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