di Roberto Ciccarelli
Il direttivo della Cgil ha varato ieri la Carta dei diritti universali del lavoro, il Nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori che diventerà una proposta di legge di iniziativa popolare subito dopo la consultazione dei lavoratori, che si terrà dal 18 gennaio al 19 marzo 2016. Due i quesiti da sottoporre al voto: uno chiede l’approvazione del testo, l’altro il mandato a proporre referendum abrogativi delle leggi che per il sindacato hanno deregolamentato il lavoro (e tra queste ovviamente il Jobs Act).
Ma il direttivo ha dato l’ok ad altri due provvedimenti: il primo, il commissariamento della Cgil della Campania, per il grave dissesto finanziario. Per coprire il buco verrà probabilmente messa in vendita la sede di via Torino a Napoli.
Infine, in attuazione di quanto deciso dalla Conferenza di organizzazione del settembre scorso, è stato dato il battesimo all’Assemblea generale della Cgil nazionale: struttura che si riunisce una volta l’anno per discutere le linee programmatiche e di azione della confederazione e che avrà, tra l’altro, il compito di eleggere il segretario generale, la segreteria confederale o singoli componenti di essa, e può infine deliberare su eventuali mozioni di sfiducia.
L’Assemblea generale, istituita per allargare la partecipazione delle strutture e dei luoghi di lavoro alla vita della Cgil, è costituita da 332 componenti, in maggioranza attivisti e attiviste dei luoghi di lavoro e delle Leghe Spi (pensionati), eletti con i medesimi criteri di rappresentanza e pluralismo adottati per la costituzione del Comitato direttivo nazionale.
Tornando al nuovo Statuto, la Cgil ha spiegato gli obiettivi che si prefigge: 1) avere diritti nel lavoro realmente universali ed estesi a tutti, che pertanto si fondino su principi di rango costituzionale; 2) disciplinare regole su Democrazia e Rappresentanza, estendendo a tutti gli accordi interconfederali sottoscritti in questi anni.
E ancora: 3) attuare l’articolo 39 della Costituzione; 4) aumentare le forme di partecipazione, consultazione e voto certificato dei lavoratori; 5) riscrivere la disciplina delle tipologie contrattuali rimettendo al centro il contratto di lavoro a tempo indeterminato e stabile, superando la precarietà, riconducendo quelle tipologie a esigenze meramente temporanee dell’impresa o di autonomia scelta del lavoratore.
Questi i due quesiti che saranno messi al voto: 1) Condividi obiettivi e gli indirizzi della proposta presentata dalla Cgil del Disegno di legge di iniziativa popolare «Carta dei diritti universali del Lavoro» ovvero «nuovo Statuto di tutte le lavoratrici e lavoratori»?
2) Condividi la possibilità di sostenere, in via eccezionale e straordinaria, la proposta di legge con specifici quesiti referendari, e dai mandato al Direttivo Nazionale della Cgil di elaborarli, definendoli con propria proposta autonoma, in considerazione del carattere universale e di rango costituzionale della proposta stessa che inerisce ai diritti generali e fondamentali riferiti al lavoro?
Fonte: il manifesto
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