La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

martedì 6 giugno 2017

Una nuova sinistra per l'uguaglianza? Acerbo, Fratoianni e Civati: sì, vediamoci il 18

di Maurizio Acerbo
Condivido l'appello di Anna Falcone e Tomaso Montanari per costruire dal basso una lista unitaria della sinistra, una lista del popolo del NO che il 4 dicembre ha sconfitto Renzi nel referendum. Come sottolineano Anna e Tomaso una lista della sinistra che si riconosce nella Costituzione e si batte contro le disuguaglianze crescenti non può che darsi un programma di netta rottura con le politiche neoliberiste di destra portate avanti dal Pd. 
L'appello prende atto del fatto che ormai destra e Partito Democratico sono indistinguibili e che c'è da costruire uno spazio politico nuovo riunendo partiti, movimenti, liste unitarie, esperienze territoriali. Chi come noi da anni propone di aggregare un polo della sinistra autonomo e alternativo rispetto al PD non può che dare il benvenuto a questo appello e condividere l'invito a ritrovarci il 18 giugno a Roma per una grande assemblea che dia inizio al percorso

di Nicola Fratoianni 
Anna Falcone e Tomaso Montanari stamattina hanno pubblicato un appello e dato appuntamento per il 18 giugno, a Roma, "Perché una Sinistra popolare non può che rinascere dal popolo" scrivono loro e hanno ragione.
Il loro appello parla di radicalità, ridefinisce la rappresentanza e propone l'unità.
Per questo noi facciamo un passo in avanti e con Giuseppe Civati firmiamo un'adesione unica. 
Per dire che ci siamo. Per dire che si può ripartire dal NO del 4 dicembre, per costruire una proposta forte e chiara. Per dire che Sì, è Possibile. Ci vediamo il 18 giugno, tutte e tutti insieme.

di Roberto Musacchio
A giudicare da quello che si vede da Fb, ma non solo, ce ne era un gran bisogno. Parlo del bell'appello di Anna Falcone e Tomaso Montanari per una lista di sinistra e di civiltà che riparta dalla democrazia e dell'uguaglianza. Io ci sarò con loro il 18 giugno a Roma. E sono convinto che saremo in tante e tanti. Tutti coloro che continuano cocciutamente nella vita a pensare e ad agire per un altro mondo possibile. C'è del buon senso in queste loro parole. E il buon senso è il contrario del senso comune. È il buon senso di chi ha difeso la Costituzione perché è ancora la cosa migliore che abbiamo. È il buon senso di chi non si è rassegnato alle cattive politiche di questi decenni che sono state cattive anche quando a farle sono stati i cosiddetti centri sinistri. Il buon senso di chi lotta contro le controriforme delle pensioni, la precarizzazione, le privatizzazioni dei beni comuni. Il buon senso di chi vuole si l'Europa ma non questa. Di chi pensa che i migranti siano donne e uomini che debbano avere più diritti della finanza. Il buon senso di chi vede una sinistra rinascere con Tsipras, con Iglesias, con Melenchon, in Portogallo, con Corbyn e si chiede: perché noi no? Il buon senso di sapere che la sinistra rinasce se è tale e se ha il coraggio di smetterla con i disastri di questi anni. Io ho provato in questi anni a far vivere questo buon senso con una militanza che non avesse più ambizioni di stare in primo piano. Anche per questo spero che vi sia, soprattutto in chi in questi lunghi anni ha avuto grandi responsabilità in politiche sbagliate che hanno fatto male alla sinistra ma anche al paese, il buon senso di non insistere nel danno. Abbiamo veramente bisogno di cambiare pagina.

di Alfonso Gianni
L'appello di Anna Falcone e Tomaso Montanari a favore di una grande lista di cittadinanza e di sinistra, fondata sul contrasto alle diseguglianze, di cui parla l'articolo più sociale della nostra bella Costituzione, l'articolo 3, rompe le solite logiche accordistiche e politiciste e rimette la questione con i piedi per terra. "Una grande lista di cittadinanza e di sinistra aperta a tutti: partiti, movimenti, associazioni, comitati, società civile" capace di rispondere a quella sinistra diffusa che si è manifestata in più occasioni, dalla vittoria del 4 dicembre (dove le idee costituzionali hanno realizzato un momento egemonico su uno schieramento assai variegato) allo sciopero delle donne dell'8 marzo, dalla raccolta tradita delle firme per il referendum suoi voucher, alle manifestazioni in solidarietà e in aiuto concreto ai migranti, la grande questione del nostro tempo. L'appuntamento per iniziare il percorso è per il 18 giugno a Roma. Un'occasione da non mancare.

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