di Teodoro Andreadis Synghellakis
Malgrado in Grecia spesso le rilevazioni demoscopiche abbiano sottostimato le percentuali di Syriza, questa volta tutti i sondaggi resi noti a poche ore dall’apertura dei seggi danno in vantaggio la Coalizione della Sinistra Radicale di Tsipras. Rispetto al centrodestra di Nuova Democrazia, il vantaggio di Syriza, nei dati delle varie società, parte dallo 0,5%, per arrivare al 3%. E’ interessante osservare che secondo il sondaggio della Alko, commissionato dalla tv privata Mega, da sempre non certo vicina alla sinistra greca, il partito di Tsipras sarebbe in vantaggio di due punti e mezzo: Syriza viene data al 28,5%, mentre Nd si ferma al 26%. Seguono Alba Dorata al 6,1%, i socialisti del Pasok al 6% e i comunisti “ortodossi” del Kke al 5,7%. Il partito centrista del Fiume, del giornalista Stavros Theodorakis, è dato al 4,8%, la nuova forza di sinistra e anti memorandum, Unità Popolare, al 3,9% e i Greci Indipendenti — il partito conservatore che ha governato per 7 mesi con Syriza — sulla soglia del 3%, che permette di entrare in parlamento.
L’indagine della società Gpo condotta per conto della rete tv Alpha riduce il vantaggio della sinistra radicale greca sui conservatori all’1,1%. Ma Tsipras raccoglie maggior consenso sul suo operato (40,1%) rispetto a Meimarakis (38,5%). Secondo questo sondaggio, il 10% dei greci sino a venerdì sera non aveva ancora deciso per chi votare, mentre il 7% del campione ha risposto di essere tentato dall’astensione. Un dato apparentemente favorevole alla destra, ma che, invece, potrebbe favorire il partito dell’ex primo ministro: Nuova Democrazia pare sia riuscita a mobilitare il 75,5% del suo bacino elettorale. Per Syriza, invece, la percentuale non supera il 56,8. Se con gli ultimi appelli, a cominciare dal comizio di chiusura di Tsipras in piazza Syntagma, gremita e piena di energia, Syriza riuscirà a convincere anche solo un elettore su due di quelli incerti tra il voto alla sinistra di governo e l’astensione, il vantaggio sui conservatori potrebbe raggiungere il 4%. La destra ha speso tutte le sue energie nel tentativo di garantirsi nuovamente la partecipazione al governo, malgrado una gestione fallimentare della crisi e l’applicazione di misure altamente impopolari. Non è in grado, tuttavia, di allargare il consenso ad elettori provenienti da altri schieramenti.
Per quel che riguarda le possibili varianti legate al nuovo governo, secondo il sondaggio della Mrb il 35,6% del campione desidererebbe un governo di unità nazionale, il 19,6% un governo con Syriza come forza prevalente, e il 16,1% un monocolore della Coalizione della sinistra radicale. Secondo Thomas Gherakis, responsabile dell’istituto di ricerca, Syriza dovrebbe conquistare circa 135 seggi; al Pasok e al Fiume potrebbero esserne assegnati dai 15 ai 17. Se andrà davvero cosi — se Syriza non stupirà anche stavolta tutti — per un’alleanza di governo stabile potrebbero essere necessari tre partiti: insieme a quello di Tsipras, cioè, proprio il Pasok e Potami-Il Fiume, con tutti i problemi e i contrasti che, tra il nuovo e il vecchio sistema politico, ne potrebbero conseguire.
Fonte: il manifesto
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