La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

lunedì 5 settembre 2016

Starbucks e Amazon pagano meno tasse di una bancarella di salsicce

di F. Murphy e D. Evans 
Le multinazionali come la catena di caffè Starbucks e il sito di vendita online Amazon in Austria pagano meno tasse di una delle minuscole bancarelle di salsicce del paese: lo ha denunciato il cancelliere di centro-sinistra della repubblica in un’intervista pubblicata venerdì. Il cancelliere Christian Kern, leader dei socialdemocratici e del governo di coalizione di centro, ha anche criticato i giganti di internet Google e Facebook, affermando che se pagassero più tasse le sovvenzioni per la carta stampata potrebbero essere aumentate.
“Ogni caffè viennese, ogni banchetto di salsicce in Austria paga più tasse di una multinazionale,” sono due frasi riportate da quanto ha detto Kern in un’intervista al quotidiano Der Standard, evocando due importanti simboli della cultura alimentare della capitale austriaca.
“Questo vale anche per Starbucks, Amazon e altre aziende”, ha aggiunto, elogiando la decisione della Commissione europea di questa settimana, che ha stabilito che Apple dovrebbe pagare all’Irlanda fino a 13 miliardi di euro (14,5 miliardi di dollari) in tasse più gli interessi, perché le condizioni speciali per attirare profitti nel paese sono state dichiarate un aiuto di stato illegale.
Apple ha detto che impugnerà la decisione, che l’amministratore delegato Tim Cook ha definito “una completa schifezza politica”. Google, Facebook e altre multinazionali dichiarano di adeguarsi completamente alla normativa fiscale.
Kern ha anche criticato gli stati membri dell’Unione Europea con regimi fiscali agevolati che hanno attirato le multinazionali – e sono stati messi sotto esame da Bruxelles.
“Quello che stanno facendo Irlanda, Paesi Bassi, Lussemburgo e Malta manca di solidarietà verso il resto dell’economia europea”, ha detto.
Si è astenuto dal chiedere che Facebook e Google pagassero più tasse, ma ha sottolineato le loro vendite significative in Austria, che ha stimato in oltre 100 milioni di euro ciascuno, e il loro numero di dipendenti relativamente piccolo – una “buona dozzina” per Google e “presumibilmente ancora meno” per Facebook.
“Hanno massicciamente risucchiato il volume di pubblicità prodotta dall’economia, ma non pagano né l’imposta sulle società, né sulla pubblicità in Austria”, ha detto Kern, che è diventato cancelliere nel mese di maggio.

Articolo pubblicato su Reuters 
Fonte: vocidallestero.it 

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