La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

lunedì 6 marzo 2017

Alle donne d’America e di tutto il mondo: un avvertimento e un grido di battaglia dalla Polonia

Noi donne polacche abbiamo assistito con una nauseante sensazione di familiarità all’emergere della più grande minaccia alla democrazia americana, nella persona di Donald Trump. Mentre ci avviciniamo all’8 marzo, giorno del nostro sciopero internazionale contro il ridimensionamento dei diritti delle donne, vogliamo condividere con voi qual è la posta in gioco, dalla prospettiva di un paese in cui un governo Alt-Right[1] è al potere da più di un anno. Care donne americane e di tutto il mondo le vostre paure sono fondate. Ma non siete sole.  L’8 marzo sarà il nostro secondo momento di protesta contro la tossica relazione nella quale il nostro attuale governo sta cercando di forzare le donne polacche.
Il nostro primo sciopero è stato il Black Monday, nell’ottobre dello scorso anno, quando abbiamo inondato le strade con i nostri ombrelli neri in difesa dei nostri diritti riproduttivi. Proprio come Donald Trump, che nel suo primo giorno da presidente ha imposto il “bavaglio globale” alle ong che sostengono i diritti riproduttivi delle donne, il governo polacco ha iniziato il suo mandato con il tentativo di criminalizzare quelle poche eccezioni alla nostra già restrittiva legge anti-aborto. Non potevamo permettere e non abbiamo permesso che questa proposta passasse. 
Da allora abbiamo visto che la strategia di un governo che inizia attaccando i diritti delle donne prosegue inserendo nazionalismo e demonizzazione dei migranti nei libri di storia degli studenti. Abbiamo visto che una presidenza che inizia facendo passare le redini della vita delle donne nelle mani delle autorità prosegue rimuovendo le tutele all’ambiente in pericolo. Abbiamo anche sperimentato che quando un uomo eletto per rappresentare un’intera nazione volta le spalle alle donne, velocemente fa lo stesso con i media e i tribunali. Quando un bullo detiene un grande potere politico, le conseguenze sono quelle che vediamo in Polonia oggi: una corte costituzionale storpia, un sistema educativo immerso nel caos, un paese soffocato dallo smog, dove foreste e alberi urbani vengono sconsideratamente abbattuti, dove i media indipendenti sono indeboliti da sanzioni economiche e i mezzi di comunicazione pubblici sono trasformati in una macchina di propaganda del governo. Quello che era cominciato con una pugnalata ai nostri diritti riproduttivi è andato avanti attaccando molto di ciò cui, in quanto società moderna, avevamo più a cuore. Questi cambiamenti in Polonia sono avvenuti molto velocemente. Potrebbe accadere lo stesso negli Usa. 
Per la verità, potrebbe accadere lo stesso in molte parti del mondo. Ci rendiamo conto che le politiche occidentali hanno oltrepassato il limite di tolleranza sociale rispetto alla disparità di reddito e alla corruzione. Cambiamenti sono inevitabili ed è certo che tutti ci troveremo di fronte un turbolento periodo di trasformazione. Ma non dobbiamo permettere che il fascismo e altri errori del passato siano presentati come soluzioni alle sfide di oggi. È nostra incrollabile convinzione che i diritti delle donne sono diritti umani. E un futuro costruito sulla democrazia, che implica il rispetto di tutti i diritti umani, è l’unico al quale prenderemo parte. 
Ventotto anni fa, con Solidarność abbiamo portato la democrazia in Polonia dopo decenni di occupazione comunista. L’8 marzo, un giorno senza donne, ispirato al nostro Black Monday, sciopereremo di nuovo in solidarietà internazionale per difendere questi valori. 
Sciopereremo con voi in quanto donne del 99%. In quanto madri, vedove, sorelle, figlie e leader della rivoluzione per un futuro inclusivo e sostenibile per tutti: quello in cui la notevole connettività della tecnologia può diffondere saggezza e cooperazione più velocemente e più lontano di false verità e odio. Un mondo in cui il valore degli esseri umani è basato su ciò che conoscono, su ciò che sanno fare e sul contributo che possono dare, non sul loro genere, sul loro luogo di nascita o sul loro dio. Una società in cui la mano invisibile dei valori democratici garantisce l’eguaglianza di tutti. Scioperiamo contro l’oppressione, nel nome di un nuovo progresso, dei diritti umani faticosamente conquistati da coraggiosi uomini e donne del passato. Ci impegniamo a prendere parte attiva nella creazione di un nuovo equilibrio, che emergerà dalle crisi odierne su entrambe le sponde dell’Atlantico. 
Per far capire l’impatto del nostro incontro globale, proponiamo di contarci. Scopriamo e lasciamo che gli altri scoprano quanto grande è la forza del nostro movimento. Contiamoci! Indipendentemente se abitiamo in una grande città o in un piccolo villaggio, se viviamo in Europa, America, Africa o Asia, se saremo in grado di partecipare a qualche dimostrazione pubblica o meno. Se condividi l’idea di un nuovo futuro interconnesso basato sull’uguaglianza democratica per tutti, allora per favore prendi il tuo numero. 
Al link www.CountMeIn.pl ti darà un numero di identificazione unico nel movimento globale delle donne per la democrazia. Usalo! Mostralo l’8 marzo e ogni volta che hai bisogno di sfidare un’ingiustizia, di denunciare un abuso, di elogiare una collaborazione, o di chiamare aiuto. Mostralo online e ovunque tu possa farlo in sicurezza. Usalo per costruire sostegno per un futuro di cui tutti possiamo essere fieri. E prendi il tuo numero così da non sentirti sola. Perché non lo sei. 

Firme 

Kongres Kobiet – Poland's Congress of Women (www.kongreskobiet.pl) International Women’s Strike – Poland (www.parodemujeres.com) 
Lilja Ólafsdóttir e Gudrún Hallgríms­­dóttir, tra le organizzatrici dello sciopero delle donne islandese del 1975, entrambe fanno parte del movimento femminista Redstockings Guðrún Jónsdóttir, una partecipante allo sciopero islandese del 1975, attualmente attivista di Stigamot, organizzazione che lotta contro gli abusi sessuali sulle donne 
Wysokie Obcasy – settimanale polacco che si occupa di questioni relative alle donne (www.wysokieobcasy.pl ) Gazeta Wyborcza – maggiore quotidiano polacco liberale (www.wyborcza.pl)

Fonte: MicroMega online

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