di Roberto Ciccarelli
Stefania Zuccari, madre di Renato Biagetti accoltellato a morte in un aggressione fascista dieci anni fa a Focene frazione di Fiumicino, promuove il comitato delle madri per Roma città aperta. Ieri, in piazza Santi Apostoli, ha spiegato le ragioni che hanno portato il comitato, insieme all’Anpi, ai centri sociali e alla sinistra romana a consegnare al prefetto e al questore di Roma una lettera in cui si chiede di vietare la manifestazione indetta dall’estrema destra di Casa Pound sabato 21 maggio. «Mio figlio non è stato ucciso da balordi come ancora viene scritto sui giornali – racconta davanti alle telecamere, mentre un’amica le stringe una mano e giovani attivisti antifascisti la ascoltano – Lui era uscito da una discoteca ed è stato aggredito da ragazzi di 17 e 19 anni. Sulle braccia avevano tatuati i simboli del fascismo. Dissero “Tornatevene a casa, zecche di merda” prima di accoltellarlo. Roma è una città aperta, non può tollerare questa violenza, né ieri, né oggi».
Nella lettera il comitato chiede alle istituzioni «di non fare sfilare i fascisti del terzo millennio» e «di non autorizzare manifestazioni di organizzazioni politiche animate dallodio nei confronti del diverso, migrante, omosessuale, sindacalista, antifascista che sia». Analoga lettera è stata inviata al Prefetto dall’Anpi che ha annunciato anche un esposto alla Procura della Repubblica. L’associazione dei partigiani chiede «che non venga consentito a Casapound l’uso della piazza per la palese contrarietà del portato ideologico di detta organizzazione con la Costituzione». Gianluca Peciola, di «Sinistra per Roma», ha chiesto al ministro dell’Interno di impedire «l’internazionale nera». Il deputato romano del Pd, Marco Miccoli ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni Alfano in cui chiede se «sia a conoscenza dei fatti e se questa iniziativa abbia il placet della Questura. Se così fosse la riterrei una scelta grave e da ripensare: Roma non merita questo affronto». Dello stesso tenore è la reazione del candidato sindaco della sinistra romana, Stefano Fassina: «Alfano vieti questa parata dell’odio. Sarebbe paradossale vedere sfilare per la Capitale – in pieno Giubileo della Misericordia – neofascisti e razzisti di mezza Europa».
Il corteo è stato autorizzato e partirà sabato alle 10 da piazza Vittorio fino a Largo Corrado Ricci. Si svolgerà contemporamente ad altre manifestazioni ad Atene, Budapest e Madrid organizzate da Alba Dorata, Alternativ Europa e Hogar Social, e sarà seguito da un concerto – definito la «tana delle tigri», giunto all’ottava edizione – in un luogo «a sorpresa». Per gli organizzatori è l’occasione di commemorare lo scrittore Dominique Venner, suicidatosi nel 2013, «per risvegliare le coscienze addormentate d’Europa».
Gli antifascisti hanno convocato alle nove di sabato, a piazza dell’Esquilino, la manifestazione «Casapound Not welcome» che ieri non era stata ancora autorizzata dalla questura. La situazione è in divenire e il nodo potrebbe essere sciolto venerdì in un tavolo per la sicurezza previsto in questura. «È inaccettabile che quel corteo attraversi un quartiere multietnico dove ci sono migliaia di lavoratori immigrati. Siamo intenzionati a metterci sul loro percorso» hanno sostenuto gli attivisti in piazza Santi Apostoli. Di «adunanza di odio razziale e xenofobo» parla Vincenzo Miliucci (Cobas). La tensione provocata dalla decisione della questura si è aggiunta a quella prodotta negli ultimi giorni dal moltiplicarsi di denunce di aggressioni neofascisti. Al Pigneto il 14 maggio scorso Casa Pound ha denunciato un’aggressione a un banchetto elettorale che ha provocato quattro feriti tra gli agenti di polizia e tre tra i neofascisti.
artedì sera è stata denunciata un’aggressione ai danni di tre ragazzi di 25, 38 e 39 anni in via dell’Acqua Bullicante, sempre al Pigneto. Quattro o cinque persone li hanno assaliti perchè avrebbero strappato un manifesto elettorale di Casa Pound. La prognosi è di sette giorni. Casa Pound si è detta estranea ai fatti: «è un tentativo per impedirci di manifestare sabato». Per Ferruccio Nobili (Altra Europa) «questo episodio descrive il clima di tensione che si vive nelle nostre periferie, che va crescendo con l’approssimarsi delle elezioni amministrative». Di «provocazioni e violenze di organizzazioni di estrema destra, in competizione tra di loro» parla Giovanni Barbera della segreteria romana di Rifondazione Comunista.
Fonte: il manifesto
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