La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

domenica 18 giugno 2017

Cara Anna e caro Tomaso, partire bene è decisivo!

di L'Altra Europa con Tsipras
Cara Anna, caro Tomaso, noi dell’Altra Europa con Tsipras abbiamo auspicato e immediatamente accolto con gioia e speranza una proposta come quella che voi avete generosamente avanzato. Questo auspicio e questa accoglienza vi abbiamo manifestato mettendoci a disposizione vostra e della impresa che comunemente ci appassiona. Partire bene è decisivo. Per noi partire bene significa una chiarezza nella proposta politica e programmatica che non può che essere alternativa alle destre, al PD, ai Cinquestelle e alle esperienze di centrosinistra che non possono essere riproposte. Questa chiarezza politica e programmatica richiede anche una grande credibilità per la qualità dei proponenti e per il metodo democratico che seguiremo.
Non si tratta di trovare semplicemente una convivenza feconda tra partiti, movimenti, esperienze locali e partecipazione individuale. Si tratta di scegliere la strada di criteri effettivi di trasparenza, rispetto e partecipazione. Noi siamo una piccola esperienza che ha comunque eletto propri rappresentanti al Parlamento Europeo ed ha infatti diritto a spazi riconosciuti istituzionalmente che ha spesso messo a disposizione per le battaglie comuni. Ciò rammentato come criterio indiscutibile di rappresentatività pensiamo però che il metodo migliore sia quello che abbiamo sempre chiamato “una testa, un voto” e che viene da ultimo usato nella esperienza catalana. Definire la platea di coloro che si riconoscono nel progetto e costruire un meccanismo di democrazia partecipativa. Quella che stiamo costruendo infatti è una proposta che non è immediatamente un soggetto politico. Noi siamo rispettosi dei soggetti politici con cui per altro conviviamo nella nostra esperienza politica di AET.
Vi scriviamo questa lettera pubblica in vista della assemblea del 18 dove contiamo di poterla ulteriormente esplicitare. Il nostro semplice suggerimento è che questo primo incontro produca un esito chiaro e condiviso, partecipato e mobilitante. Ci immaginiamo che si possano scrivere tutti insieme poche righe di impegno. Che chiariscono che l’ambito politico in cui ci muoveremo è quello di una alternativa di società , di una sinistra nuova che rifugge da politicismi e giudica fallita, conclusa e non riproponibile l’epoca del centrosinistra. Che promuovano una costruzione programmatica che si muove in rottura con le politiche liberiste perseguite in Europa e in Italia e in rapporto alle tante esperienze di lotta che continuano ad esserci pur in assenza di una sinistra adeguata. Che guardino all’Europa come luogo fondamentale dell’agire politico, contro le politiche liberiste sancite dai Trattati, acuite dalla austerità gestita congiuntamente dai popolari e dai socialisti europei e in sintonia con le esperienze che da Tsipras a Corbyn si sono andate affermando in tanti Paesi. Che considerino l’accoglienza e il diritto di mobilità dei migranti un discrimine di civiltà. Che accolgano i temi che provengono dal nuovo movimento delle donne – e di uomini- che si è dispiegato in Italia e nel mondo nell’ultimo anno, dal piano antiviolenza alla ridefinizione del lavoro posta in campo con lo sciopero internazionale dell’otto marzo. Ci piacerebbe che intorno agli impegni che scaturiranno dalla nostra assemblea si raccogliessero decine di migliaia di adesioni e che queste donne e uomini divengano i protagonisti e i “proprietari” del percorso secondo il principio di una testa un voto. Crediamo si debba dar vita ad assemblee in tutta Italia in cui discutere e dare slancio alla nostra proposta per poi ritrovarci nazionalmente e produrre un ulteriore avanzamento.
Ci permettiamo di scrivere anche perché conosciamo bene le difficoltà di una impresa come quella che ci attende. Noi stessi siamo stati protagonisti di quella che rimane comunque la sola esperienza unitaria coronata da un sia pur limitato successo. Rispetto ad altre esperienze l’Altra Europa ha costruito una proposta e un percorso diversi. Abbiamo considerato fondanti il terreno europeo e la relazione con Tsipras. E ci siamo dati un terreno di apertura a tutti sulla base della adesione al progetto politico e programmatico ma anche di assoluta autonomia dei soggetti sottoscrittori che furono decine di migliaia rispetto alle forze politiche. Scelte come quella dei garanti o della presentazione nelle liste di soli candidati mai eletti furono scelte difficili e discutibili. Ma l’obiettivo è stato raggiunto e siamo entrati in Parlamento europeo. Ciò che è accaduto dopo non è stato certo alla altezza delle nostre aspettative. Ma il lavoro è andato avanti, anche se sono state perse delle occasioni, condensate nel documento “Noi ci siamo” per il quale ci siamo molto impegnati. Non per questo non abbiamo continuato il nostro impegno sul fronte europeo come su quello nazionale dai referendum alle elezioni locali. Abbiamo rammentato questa esperienza per ciò che può avere di utile in un momento di nuovo inizio.
Le elezioni non sembrano più immediate ma sono comunque vicine. Il tempo che abbiamo di fronte non può essere quello dell’attesa e della incertezza ma deve essere riempito di iniziativa. La vicenda del furto di democrazia e di vite consumati con i voucher ci dice di quanto ci sia bisogno di chi sappia dare valore ai propri si e ai propri no. Abbiamo bisogno di scegliere insieme anche una proposta di rappresentanza che corrisponda al bisogno di cambiamento. Insieme, con voi, con noi tutti possiamo farcela.
Un caro saluto e un augurio a tutte e tutti noi.

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