La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

lunedì 28 dicembre 2015

Le donne perdute

di Michael Parenti
Per molte donne povere, i sussidi pubblici e l’assistenza familiare erano i loro mezzi primari per sfuggire a compagni violenti. Tali programmi fornivano supporto a loro e ai figli. I tagli hanno ora causato una grande diminuzione del numero di coloro che tentano di scapare da relazioni dannose per loro. Posti di lavoro poco remunerati, disoccupazione cronica e la povertà in generale hanno lasciato molte donne impoverite e con poche risorse per la sopravvivenza.
Nei disperati tentativi di trovare mezzi di sostegno e di sfuggire ai loro compagni che le picchiavano, alcune donne iniziano a spacciare di droga, il che, a sua volta, aiuta a capire il netto incremento della popolazione carceraria femminile. In anni recenti, il numero delle donne detenute è salito a oltre 200.000, tra queste le afro-americane sono le più duramente colpite …
Donne detenute sopportano scarse cure mediche, molestie sessuali, perquisizioni forzate con denudamento, botte e stupri ripetuti da parte delle guardie carcerarie. Gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi che permettono al personale maschile non accompagnato di controllare le detenute.
Che tipo di donne finiscono in prigione? Per lo più giovani madri nubili con scarse abilità lavorative, molte che hanno abbandonate presto la casa a causa di violenze sessuali o fisiche, molte con dipendenze da droga o alcool per alleviare il dolore della loro vita. Quasi tutti hanno vissuto in povertà o in quasi povertà. Molte di loro sono colpevoli di prostituzione, di furti nei negozi, di spaccio di droga di entità insignificante, o di assegni scoperto per mangiare e dare da mangiare ai suoi figli.
Non dovrebbe sorprendere che nessuna di loro sia una grossa narcotrafficante, una gangster, una autrice di malversazione finanziaria. Queste persone raramente vedono l’interno di un carcere.
Poche donne detenute hanno commesso un atto di violenza, sebbene molte siano state vittime di violenza nella loro vita. Molte sono accusate di essere complici di crimini commessi dai loro compagni o ex compagni che le coinvolgono allo scopo di ottenere condanne più lievi per se stessi. Ad alcune donne è stato dato l’ergastolo senza condizionale per complotto nel distribuire droghe, anche se avevano avuto soltanto ruoli secondari rispetto a quelli degli uomini coinvolti.
Pesanti condanne vengono anche inflitte a coloro che ricorrono all’autodifesa. Spesso la scelta di una donna è o di passare 20 anni in prigione per avere feritpo o ucciso la persona di famiglia che le aveva usato violenza o di essere picchiata a morte. Questa guerra contro le donne fa parte della “guerra contro il crimine.” Si suppone che ci sentiamo più al sicuro grazie a tutte queste disposizioni spietate.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale : non indicato
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2015 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0

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