di Rossella Guadagnini
“E’ proprio vero che non c’è due senza tre. E’ in gestazione la terza legge elettorale incostituzionale, dopo il Porcellum e l’Italicum, azzoppati dalla Consulta con le sentenze n.1/2014 e n. 35/2017″. A dirlo è l’avvocato Carlo Felice Besostri, coordinatore degli avvocati antitalikum: “L’Italicum 2.0 è soltanto più furbo, cerca di nascondere le incostituzionalità con un’abile operazione di chirurgia plastica. Ad esempio, con i primi emendamenti sono aboliti i capilista bloccati e i creduloni son caduti in trappola. I capilista sono bloccati ancora perché tutte le liste dei candidati sono bloccate e sono sempre i primi ad essere nominati e gli unici con i collegi piccoli”.
“Restano le multicandidature in più collegi, ma della stessa circoscrizione. I collegi sono più piccoli, da tre a sei, mentre prima andavano da tre a nove, diminuiscono le possibilità di essere eletti per i candidati dal terzo al sesto posto. La vera furbata è quello di prevedere i nomi dei candidati stampati sulla scheda con la possibilità di mettere un segno a fianco del nome. Gli elettori più ingenui crederanno di dare una preferenza, mentre è solo un modo di votare la lista bloccata”.
Infine, il premio di maggioranza, “che non è stato ridotto al 52 per cento dal 55%. Il 52% dei seggi è solo l’entità minima del premio, che viene assegnato già con il 37% dei voti validi al primo turno, sia alla Camera che al Senato. La vera sostanza è un Parlamento interamente di nominati dai capipartito. Fino a quando abuseranno della nostra pazienza questi parlamentari incostituzionali, che sono incapaci di far altro che ripetere leggi elettorali incostituzionali? Due in una stessa legislatura è un record europeo e mondiale. Come la chiamiamo? Dai nomi dei presentatori possiamo scegliere tra Malpezzum, Fragomelum e Rottamatum: preferisco il primo”.
Fonte: Libertà e Giustizia
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