La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 29 ottobre 2015

Crimini di guerra. Nessuno scandalo

di Tonio Dell’Olio
Sono almeno tre gli errori sulla guerra in Iraq che Tony Blair ammette dodici annidopo in un’intervista alla Cnn: la non veridicità della presenza delle armi di distruzione di massa, la cattiva pianificazione della guerra e il mancato calcolo delle conseguenze dopo la destituzione di Saddam.
Quanti morti, quanta distruzione, quanta sofferenza hanno provocato quegli errori ammessi oggi con colpevole ritardo? E poi mi chiedo se basti ammettere gli errori e se non sarebbe più giusto davanti alla storia individuare le responsabilità e processare chi ha causato centinaia di migliaia di morti come si fa con chi commette un omicidio o un furto.
Ma è il gioco dei potenti. Oppure forse è che siamo abitati dalla tolleranza verso la guerra che stravolge le regole normali per cui le uccisioni in quel caso non sono definiti omicidi ma perdite umane.
Insomma, il paradosso è che la pubblica confessione di un criminale di guerra qui da noi non crea scandalo e nemmeno scalpore. Nemmeno alla luce delle conseguenze ancora più tragiche che quella guerra ha creato di fatto favorendo l’insorgere e il rafforzarsi di altri criminali sotto la bandiera nera dell’IS. E infine mi chiedo chi ci sta mentendo oggi e quante sono oggi le vittime dei giochi dei potenti?

Fonte: comune-info.net

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