di Curzio Maltese e Sergio Cofferati
Si decide nei prossimi dieci giorni il destino dei lavoratori di Meridiana, la seconda compagnia aerea italiana. Se il governo e in particolare il ministero per lo Sviluppo Economico e il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non interverranno, l'azienda procederà il 23 giugno al licenziamento di 955 dipendenti - assistenti di volo, piloti e personale di terra - nelle basi di Olbia, Cagliari, Milano e Verona. Un dramma per l'occupazione che si potrebbe ancora evitare se la compagnia dell'Aga Khan accettasse di discutere con governo e rappresentanti dei lavoratori piani alternativi e contratti di solidarietà.
I licenziamenti di massa sono presentati come un effetto collaterale dell'accordo fra Meridiana e Qatar Airways, un'alleanza necessaria per la sopravvivenza della compagnia. Ma in realtà l'azienda vuol scaricare sui soli lavoratori i tanti errori di gestione da parte dei vertici e una strategia economica fondata sul dumping interno all'azienda. È una storia dove si mischiano cattive pratiche industriali, in contrasto con le norme europee, colpevoli assenze delle istituzioni e spreco di danaro pubblico.
Tutto nasce nel 2011 quando Meridiana acquista il 100 per cento della compagnia low cost Air Italy e da allora grava le perdite sulla vecchia compagnia, trasferendo le rotte più redditizie sulla nuova. Ne consegue un enorme esubero di personale che in gran parte la proprietà accolla ai contribuenti, con il regime di cassa integrazione, e per il resto si offre di riassumere in Air Italy, naturalmente con stipendi e tutele assai inferiori.
Pochi mesi fa Meridiana firma un accordo con Qatar Airways che garantisce a Qatar di subentrare in una compagnia epurata di lavoratori qualificati, ma più anziani e costosi. Un accordo da colonia industriale, che garantisce tutti i vantaggi alla proprietà straniera e comporta la tragedia di quasi mille licenziamenti. Ma il governo approva, per bocca dell'ex ministro Guidi, non si sa bene che cosa. I consigli regionali della Lombardia e del Veneto hanno preso posizione a sostegno degli addetti della compagnia aerea vicini al licenziamento, mentre il consiglio sardo non ha speso finora una sola parola in difesa dei lavoratori.
Sull'intera vicenda è stata rivolta un'interrogazione alla Commissione europea presieduta da Juncker per sapere se l'originaria acquisizione di Air Italy da parte di MeridianaFly abbia rispettato le tutele per i lavoratori previste dalle direttive europee (2001/23/CE), se l'eventuale violazione delle norme non comporti l'annullamento dei licenziamenti collettivi, e quali misure intenda intraprendere la Commissione europea contro la pratica di un evidente dumping "intraziendale". È necessario arrivare, con il contributo attivo del governo, a un accordo che salvaguardi l'occupazione del gruppo e non rappresenti una vera capitolazione sul fronte dei diritti dei lavoratori e un pericoloso precedente.
Fonte: Huffingtonpost.it - blog degli autori
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