di Basilio Rizzo, Emilio Molinari e Vittorio Agnoletto
Crediamo di poter dire che l’articolo che Sandro Medici ha scritto sabato 11 sul manifesto rappresenti sostanzialmente il pensiero e i sentimenti che animano la discussione sul dopo elezioni nella lista di “Milano in Comune”. Coglie le ragioni che ci hanno spinto a rappresentare una possibile alternativa autonoma dal Pd e allo sfondamento dei 5Stelle anche nelle difficili condizioni di non unità fra coloro che si collocano a sinistra. Condividiamo l’esortazione a riprendere quel cammino comune diventato sempre più indispensabile, e che implica la determinazione nel superare da una parte le illusioni «entriste» e dall’altra le autoreferenzialità che portano a rientrare nei propri «stentati ridotti».
Un elemento chiave di questo articolo è la convinzione che le vie della sinistra «non sono infinite»; tutti portiamo la «consapevolezza» e la «responsabilità», dentro la realtà politica che si va determinando con estrema rapidità, di scongiurare il rischio che la sinistra esca definitivamente dalla scena e dalla coscienza dei cittadini.
E’ fondamentale ripartire dal risultato ottenuto per utilizzare «approcci, linguaggi e contenuti» che si rivolgano a tutti e dimostrare che la sinistra sa parlare non è autoreferenziale, né rinchiusa al suo interno.
Siamo convinti che la strada di dar vita a una associazione, a partire dalle singole realtà territoriali, sia il modo corretto con il quale riprendere il cammino comune.
Associazioni, collegate tra loro, che sappiano utilizzare al meglio i loro punti forti come Napoli dando voce ad esperienze come quelle in difesa dell’acqua pubblica, valorizzando luoghi di ricerca e di elaborazione che aiutino a «ritrovare passioni e orgogli comuni». Associazioni fra loro collegate, impegnate fin d’ora ad essere l’ossatura di quella grande e decisiva lotta politica che è il referendum anticostituzionale, dalla quale, con l’ottimismo della volontà, possiamo uscirne tutti cambiati e vincenti.
Per questo noi crediamo importante che presto, e prima dell’ inevitabile pausa estiva, ci possa essere un incontro di tutte le variegate realtà civiche di alternativa che si sono costruite in questa tornata elettorale, nelle grandi metropoli ma anche in tantissimi comuni più o meno grandi. Sono una porzione di popolo che ha assaporato il piacere di lavorare insieme e che non vuole rinunciarci.
Proviamo a costruirlo, insieme, questo incontro?
Fonte: il manifesto
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