La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 28 luglio 2016

Il coraggio e la responsabilità

di Patrick Le Hyaric
Ancora orrore. Ancora l’insopportabile. Non hanno fatto in tempo ad asciugare le lacrime per l’orribile strage di Nizza, che il crimine ha di nuovo colpito la Francia. Dopo il simbolo della Rivoluzione Francese, la sera del 14 luglio, è toccato oggi alla chiesa cattolica essere colpita al cuore. Con lo sgozzamento di un prete, nella sua chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, la nebulosa del fanatismo assassino, che usurpa nel Medio Oriente la qualità di Stato, sferra un colpo di sciabola alla società francese.
La macabra ripetizione dell’orrore cruento che scandisce questo mese di luglio in Francia, in Germania, a Kabul e a Bagdad dà la nausea. Provoca una paura tanto legittima quanto comprensibile. Ma non deve intaccare la nostra capacità di ragionare per reagire correttamente, in modo efficace e solidale.
Questo terrorismo non segue una linea guida, un solo modus operandi. Questa volta l’obiettivo è stato scelto per alimentare il meccanismo devastatore di una guerra di religione, per dare ragione ai teorici ultra conservatori che pretendono si tratti di una “guerra di civiltà”. La setta degli sgozzatori lavora con accanimento all’implosione delle nostre società immerse in un profondo malessere. I suoi missionari sanno di poter trovare un’eco vendicatrice alla loro impresa funesta. Ma Deach non è né la ribellione, né la rivoluzione, è la morte! La Francia è presa di mira per quello che è: una nazione dove convivono fianco a fianco diverse origini, atei, liberi pensatori e credenti di religioni diverse. Questa alchimia è insopportabile agli occhi dei fanatici, quando essa dà prova delle sue virtù. Ad ogni colpo assestato, Deach intende rompere questo equilibrio costruito da più di due secoli, fortificato dall’idea repubblicana e dal principio della laicità.
In questo contesto, il disgustante rilancio politico sulle spalle dei morti e dei princìpi democratici e repubblicani rischia di costare caro. Come può un ex presidente della Repubblica avere la tracotanza di qualificare il nostro diritto di “arguzia giuridica”? Le leggi e le regole del diritto fanno giustamente della nostra Repubblica l’antitesi del progetto di stampo fascista, portato avanti da Deach. Che questa destra piena di odio, lanciata in una folla e imbecille corsa al podio con l’estrema destra, faccia attenzione. Entra nella zona rossa della divisione, che potrebbe fare di lei l’alleata di questa setta fanatica che semina morte, dalle sale di cinema e teatri, alle chiese.
Il terrorismo fondamentalista è un problema più grande, le cui soluzioni sono sia geopolitiche e di sicurezza interna, sia sociali e politiche. Il coraggio e la responsabilità impongono di accettare questa complessità, a rischio di lasciare progredire la demagogia a scapito di tutti e a beneficio del peggio.
Le donne e gli uomini di pace di tutto il mondo devono trovarsi per dare impulso a nuove iniziative politiche e diplomatiche per eliminare il terrorismo. Azioni per la ricostruzione e il co-sviluppo devono essere intraprese senza esitare. Le forze progressiste hanno la responsabilità di dover rispondere al terrorismo con un nuovo internazionalismo di progresso sociale e ambientale. Il bisogno dello sviluppo umano, dei servizi pubblici dell’educazione, della cultura o della sicurezza, deve superare urgentemente l’austerità. È un patto di solidarietà e di fraternità quello a cui bisogna lavorare.

Questa è la traduzione dell’editoriale di Patrick Le Hyaric su L’Humanitè, quotidiano del Partito Comunista Francese.

Traduzione di Laura Gualeni
Fonte: Rifondazione.it 

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