di Domenico Gallo
L’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti ha squarciato la tela della narrazione di quelli che – accecati dal pensiero unico - ci dicono che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Noam Chomsky ci aveva avvertito: se Trump sarà eletto sarà un disastro per il genere umano. Speriamo di no, perché, dopo l’Isis, è difficile immaginare un panorama internazionale ancora peggiore di quello che stiamo vivendo. Tuttavia la storia ci insegna che, quando un istrione bugiardo, razzista e megalomane si impadronisce della guida di un paese potente sul piano economico e militare, si crea una situazione molto pericolosa.
E’ facile prevedere che per gli Stati Uniti si annuncia un periodo nero perché i poteri del nuovo Presidente non troveranno argini né nel Congresso, nel quale la maggioranza appartiene allo stesso partito del Presidente che - per Costituzione - è capo del potere esecutivo, né nella Corte Suprema, nella quale Trump potrà inserire un Presidente di suo gradimento. Negli Stati Uniti non c’è distinzione fra lo Stato ed il Governo, gli impiegati pubblici sono al servizio del Governo, non dello Stato. Ogni volta che viene eletto un nuovo Presidente, cambiano gli ambasciatori in tutto il mondo perché essi non sono i rappresentanti dello Stato americano, sono i rappresentanti del Governo.
E’ facile prevedere che le timide riforme sociali introdotte da Obama saranno cancellate e che da domani la polizia sarà ancora più libera di sparare ed uccidere gli afro-americani, come accade già adesso, senza che nessuno si prenderà la briga di processare quegli agenti che aprono il fuoco ingiustificatamente, dal momento che l’azione penale non è obbligatoria e i prosecutors dipendono dalla politica. E’ facile prevedere che cresceranno le discriminazioni e le violenze nei confronti di immigrati, musulmani ed emarginati perché, come avveniva in Germania negli anni '30 del secolo scorso, la politica ha bisogno di un capro espiatorio verso il quale orientare il malessere popolare e non ci sono garanzie che tengano.
Tuttavia, se l’America piange, l'Italia non ride, la crisi non perdona. Oggi la sfiducia verso le istituzioni politiche ed i partiti che le governano è massima. Al punto che persino quelli che governano ricorrono al populismo ed all’antipolitica per mantenere il consenso.
Non possiamo escludere che, in un futuro non molto lontano, anche in Italia venga fuori dalle urne un uomo nero: anzi ce ne sono già molti in lista d’attesa.
In realtà qualunque nazione nel suo percorso storico può attraversare periodi oscuri. Le Costituzioni sono state scritte proprio per prevenire i danni che possono derivare dall’avvento di forze politiche cariche di valori negativi.
Le Costituzioni sono scritte per i demoni, non per gli angeli, devono porre dei freni e dei limiti all’esercizio dei poteri pubblici per tutelare la libertà ed i diritti fondamentali dei cittadini. Da questo punto di vista la Costituzione italiana è di una chiarezza esemplare, ogni potere è soggetto ad un sistema di pesi e contrappesi e tutti coloro che esercitano i poteri sono soggetti al controllo di legalità effettuato da una magistratura indipendente. Questa impostazione antitotalitaria, frutto della lezione della Resistenza e dell’antifascismo, in questo momento è sotto attacco e viene fortemente pregiudicata dalle riforme istituzionali in corso. Attraverso la riforma costituzionale, la riforma elettorale, la riforma della Rai e della Pubblica Amministrazione, viene fuori un sistema in cui tutti i principali poteri sono concentrati nella mani di un capo politico che ha in pugno il potere legislativo e quello esecutivo, controlla la televisione pubblica ed ha in mano le carriere di tutti i dirigenti dello Stato. Quando dalle urne dovesse uscire anche in Italia un uomo nero, non ci saranno più pesi e contrappesi che possano arginare le sue pulsioni autoritarie.
Per fortuna i Padri Costituenti nella loro immensa saggezza ci hanno consegnato uno strumento per mettere in sicurezza la Costituzione di fronte alle bizzarrie della politica: il referendum.
L’avvento dell’era Trump è un campanello d’allarme per metterci in guardia contro i pericoli di una deriva autoritaria. Un motivo in più per bocciare una riforma che vuole dare più potere a chi esercita il potere.
Fonte: Micromega online
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