La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 2 giugno 2017

Cappuccio Rosso, una ragazza contro l'Isis. È morta da partigiana Ayşe Deniz Karacagil

di Marta Serafini
La ragazza con il cappuccio rosso o con la sciarpa rossa. Era questo il nome di battaglia di Ayşe Deniz Karacagil, attivista di Gezi Park. La giovane, secondo quanto riportano i canali di informazione curdi e turchi sarebbe morta vicino al confine tra la Turchia e la Siria, martedì mattina. Ayşe Deniz Karacagil, 24 anni, militante di sinistra, proveniente da Antalya in Turchia, quando era poco più che ventenne era stata arrestata durante le proteste di Gezi Park. Aveva aderito al Mlkp, il partito marxista leninista turco. E all’epoca proprio quel suo foulard rosso era stato presentato come prova della sua appartenenza a un’organizzazione terroristica. Sebbene la procura nel 2014 avesse chiesto per lei oltre cento anni di prigione, il giudice decise di rimetterla in libertà vigilata; ma quel foulard rosso non le era stato più restituito.
Ma è stato durante i mesi trascorsi in un carcere di massima sicurezza che Deniz ha preso la sua decisione. Così dopo aver studiato curdo, ha « preso la via per le montagne», come si dice in gergo di chi aderisce alle milizie curde dello Ypg impegnate nella campagna contro Isis. In particolare Deniz si era unita allo Ypj, divisione femminile delle milizie curde, impegnata al pari degli uomini nella liberazione di Raqqa, la capitale dello Stato islamico e nella difesa della regione autonoma del Rojava arruolandosi nel Freedom International Battalion.
Non si hanno ulteriori dettagli sulla sua morte, né conferme ufficiali. Ma molti i compagni di lotta e gli attivisti che in queste ore la stanno ricordano su Twitter e sui social. Tra loro anche il fumettista italiano Michele Rech, in arte Zerocalcare, che l'ha ritratta in «Kobane Calling», volume dedicato alla liberazione della città curda caduta sotto il controllo di Isis e poi riconquistata. «Aveva scelto di andare in montagna unirsi al movimento di liberazione curdo invece di trascorrere il resto della sua vita in galera o in fuga. Da lì poi è andata a combattere contro Daesh in Siria e questa settimana è caduta in combattimento», ha scritto sulla sua pagina Facebook Rech. In questi ultimi anni sono stati centinaia i giovani volontari provenienti da tutto il mondo — alcuni anche dall’Italia — che si sono uniti alle milizie curde per combattere contro i miliziani di Isis. Tra loro Paolo Pachino che ricorda così la compagna di lotta «Era sempre con il sorriso sulle labbra, era molto conosciuta e disponibile con tutti. Ci siamo conosciuti il 7 marzo durante la commemorazione per ricordare la morte di una compagna tedesca Ivana Hoffman, morta il 7 marzo 2015».

Fonte: corriere.it

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