La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 1 giugno 2017

Voucher, beffati 3 milioni di italiani. Intervista a Susanna Camusso

Intervista a Susanna Camusso di Roberto Mania
"Faremo appello a Mattarella, qui c'è stata una violazione della Costituzione e il presidente è il garante della Carta", dice Susanna Camusso subito dopo aver appreso che nella Commissione Bilancio della Camera si è consumato lo strappo sui voucher. Annuncia che la partita della Cgil riparte: prima con la raccolta delle firme per una petizione a difesa della democrazia, poi con l'organizzazione il 17 giugno di una manifestazione a Roma e se necessario con un ricorso alla Corte costituzionale. Sarà perché ha appena partecipato ad un seminario dell'Anpi su "Essere antifascisti oggi", ma la leader sindacale usa termini molto forti: "Per la prima volta nella storia repubblicana si assiste alla sottrazione ai cittadini di uno strumento previsto dalla Costituzione.
Più di tre milioni di cittadini avevano firmato per un referendum che poi è saltato perché le norme su cui era stato chiesto sono state abrogate. Ma ora quelle stesse regole sono riemerse. Questo è un vulnus democratico, uno schiaffo ai cittadini".
Non sono le stesse regole, sostiene il governo. La ministra Finocchiaro ha spiegato che i voucher non ci sono, che si vuole impedire il lavoro nero. Infine dice che chi non lo riconosce afferma il falso.
"Propaganda. È talmente falso che hanno approvato una norma che non spiega mai, se non per quanto riguarda le famiglie, che cosa sia il lavoro occasionale".
Eppure le differenze ci sono: i tetti per l'utilizzo, un contratto on line al posto dei voucher.
"Questo è un contratto in senso commerciale, non un contratto di lavoro. Non c'è traccia né di diritti né di tutele. Niente riposi, malattia, maternità. Le sembra un rapporto di lavoro quello in cui il prestatore non può difendersi da eventuali abusi?". Meglio i voucher di prima? "È uguale. In alcuni punti addirittura peggio".
Chi è che vuole il ritorno ai voucher? Il governo, il Pd, Renzi?
"Se devo giudicare dagli interventi che ho ascoltato in Commissione, nessuno se non la prima firmataria dell'emendamento e una parte del suo partito".
Che è Titti Di Salvo, ex Cgil, area Bertinotti. Che effetto le ha fatto?
"Sono sempre turbata quando non capisco come si possano dimenticare competenze ed esperienze".
L'obiettivo è far cadere il governo?
"Sembrerebbe il dibattito più in voga in queste ore".
Obiettivo del Pd?
"È quello che la maggioranza dei commentatori ha capito e che dice gran parte della politica. Fa molta tristezza che ancora una volta ci si eserciti sul lavoro senza valutare che cosa significhi tutto ciò sulle condizioni di vita materiale delle persone".
Che rapporti ha con il Mdp?
"Quelli che ho con tutti gli altri partiti".
Si è scritto che lei si potrebbe candidare con il Mdp alle elezioni. È possibile?
"Ho letto questa cosa che considero molto sgradevole. Mi colpisce e mi produce tristezza il fatto che si trasformi tutto ciò che si fa in un'azione di rappresentanza collettiva in meri obiettivi personali. Non solo non ci sono gli obiettivi personali ma rimangono scelte che si compiono in ragione di una funzione di rappresentanza".
Si andrà al voto anticipato?
"Considero il lavoro una questione determinante. Chi spinge per arrivare a rotture traumatiche dovrebbe pensare e discutere apertamente delle sue scelte e di ciò che comporterebbe l'esercizio provvisorio del bilancio, nel caso si andasse alle elezioni in autunno, per un Paese che sta arrancando, alle prese con una manovra correttiva, alla vigilia di un cambio della politica monetaria della Bce, con il tasso di disoccupazione giovanile che conosciamo. Ecco, chi ha mire elettorali vorrei lo dicesse apertamente e se ne assumesse la responsabilità".

Fonte: La Repubblica 

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