La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 9 novembre 2016

Trump, in breve e a caldo

di Gianluca Graciolini 
Primo. Un sistema politico dove lo show è tutto e la partecipazione è niente, con i cittadini ridotti a spettatori che applaudono o fischiano, e che per decenni si è arrogato la prerogativa di esportare la democrazia con le guerre e le devastazioni globali, oggi ci consegna un Presidente pazzoide e tecnicamente fascista. 
Secondo. Un sistema economico fondato sulle disuguaglianze, sulla rapina e sullo sfruttamento, oggi ha partorito un altro dei mostri che aveva in grembo. 
Terzo. Le élites vanno definitivamente silenziate perché non ne azzeccano più una e sono fuori di senno. Il miliardario Trump è comunque uno di loro, dello stesso albero genealogico dei Reagan e dei Bush, figliolanza direttamente abortita dalle loro politiche, per quanto ne appaia un rovesciamento.
Quarto. Trump ha vinto uno scontro comunque tutto interno al capitalismo americano, tra due capitalismi. Protezionista, isolazionista, corporativo, fossile e reazionario sui diritti civili e sociali il suo; neoliberista, multinazionale, interventista, falsamente più umanitario quello della Clinton. 
Quinto. Solo Bernie Sanders avrebbe potuto e saputo sconfiggerlo, con una politica nettamente orientata a battere le grandi disuguaglianze e a rimediare i grandi guasti prodotti dalla crisi e dal neoliberismo sulla vita delle classi popolari. Ma Sanders è stato escluso dalla corsa solo grazie agli imbrogli della Clinton e sempre grazie alle prepotenti interferenze dei media e delle élites economiche, finanziarie e militari. 
Sesto. Il popolo ha deciso per Trump. Parafrasando Bertolt Brecht, visto che il popolo non è stato d’accordo con le minestre riscaldate dei democratici, non si può nominare un nuovo popolo, ma vanno cambiate radicalmente le politiche, da sinistra. 
Settimo. Oggi è comunque sorto il sole, ma su un mondo ancora più brutto di ieri e non c'è nulla di cui gioire. 
Ottavo. Non restiamo in posizione di attesa, ma attrezziamoci da subito a tempi bui. In Italia, ciò significa mobilitarci pancia a terra per il No, affinché la controriforma di Renzi possa essere bocciata a suon di voti popolari e non ci possa mai consegnare un sistema politico che generi mostri del tipo Trump.

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