La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 3 marzo 2016

Libia, la guerra è iniziata. Il conto lo paghi tu

di Giorgio Cremaschi 
Senza neanche un discorso dal balcone che annunci l’ora delle decisioni irrevocabili, Renzi ci ha fatto precipitare nella guerra di Libia.
Questa mattina i giornali annunciano che le truppe scelte sono pronte per partire, magari saranno già partite. Siamo già in guerra, senza neanche un dibattito ed un voto del parlamento, nel più totale disprezzo dell’Articolo 11 della Costituzione, che il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica violano sapendo di violare. Le due più alte autorità delle stato e del governo sono colpevoli di atti gravissimi contro le nostre istituzioni e contro gli interessi e la stessa sicurezza del popolo italiano. La guerra in Libia avviene con accordo tra potenze senza alcun aggancio di principio, anche ipocrita, al diritto internazionale.
La guerra in Libia prosegue e aggrava tutte le passate violazioni costituzionali delle nostre missioni militari all’estero, è la più grave e la più sfacciata di tutte. La guerra di Libia è un’avventura ancora più folle e catastrofica di quella del 2011, che oggi tutti riconoscono essere stato un disastro. Che mostruosità scatenerà ora questa nuova impresa condotta nel nome della guerra al terrorismo e che invece produrrà ancora più terrorismo? Già ora sentiamo parlare di partite a porte a chiuse per i prossimi europei di calcio a Parigi. Ci vuole la violazione del sacro rito del pallone per farci accorgere che si sta violando tutto? E soprattutto per farci capire che rischiamo per questa guerra di pagare costi altissimi, che rischiamo gli atti guerra in casa nostra.
25 anni fa con le bombe sull’Iraq gli USA, la NATO, l’Italia iniziavano la guerra al terrorismo. Dopo un quarto di secolo ci siamo portati il conflitto alle porte di casa. Perché le guerra è terrorismo che alimenta terrorismo. La guerra è una discesa grado dopo grado verso la catastrofe globale, come annuncia l’installazione di nuove bombe nucleari a Ghedi e ad Aviano.
Renzi e Mattarella ci trascinano in guerra con la solita infingarda furbizia mista a servilismo delle peggiori classi dirigenti italiane. Il governo USA ci ha investito del comando dell’impresa, i due ne sono fieri e sperano di ottenere guadagni di prestigio, potere, affari con poca spesa. Noi pagheremo il conto.
Come nei peggiori momenti della storia del nostro paese, l’Italia è trascinata in guerra mentre un’opinione pubblica anestetizzata e ingannata assiste passiva all’arroganza del potere guerrafondaio.
Contrastare, boicottare, sabotare la guerra e la NATO è oggi il nostro primo dovere democratico e costituzionale.

Fonte: Popoff Quotidiano 

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