di Rivolta il Debito
Il mondo in cui viviamo è sempre più ingiusto. La forbice tra i pochi che possiedono tutto e la gran parte delle popolazioni che non hanno nulla, in questi ultimi trenta anni si è allargata a dismisura. Nel capitalismo finanziarizzato, l’economia contemporanea si è trasformata da attività di produzione di beni e servizi in economia basata sul debito. La liberalizzazione dei movimenti di capitale, la privatizzazione dei sistemi bancari e finanziari, unita alla convinzione – dettata dalla favola liberista – che il futuro potesse essere sempre e costantemente più copioso e munifico del presente ha indotto i detentori di capitali a prestarli facendo conto su generosi e costanti innalzamenti della redditività finanziaria, a prescindere dall’andamento dei profitti delle attività reali che andavano direttamente o indirettamente a finanziare.
E’ così che le attività finanziarie si sono progressivamente “autonomizzate”, investendo non più solo l’economia, ma l’intera società, la natura e la vita stessa delle persone.
Le scelte adottate dalle elite politico-economiche dell’Unione Europea e dei governi nazionali per rispondere alla crisi scoppiata dal 2008 in avanti, hanno trasformato una crisi – che a tutti gli effetti è sistemica – in crisi del debito pubblico.
Da allora, il debito pubblico è agitato su scala internazionale, nazionale e locale, come emergenza allo scopo di far accettare come inevitabili le politiche liberiste di alienazione del patrimonio pubblico, mercificazione dei beni comuni, privatizzazione dei servizi pubblici, sottrazione di diritti e di democrazia.
Oggi la trappola del debito pubblico mina direttamente la sovranità dei popoli, la giustizia sociale e l’eguaglianza fra le persone.
Anche nel nostro Paese, il debito pubblico è da tempo utilizzato per ridurre i diritti sociali e del lavoro e per consegnare alle oligarchie finanziarie i beni comuni e la ricchezza sociale prodotta.
Rompere la trappola del debito diviene dunque l’obiettivo principale per avviare un altro modello di società, basato sulla sovranità, la solidarietà e la cooperazione tra i popoli, la pace, l’eguaglianza, la giustizia sociale e un modello economico ecologicamente e socialmente orientato.
Da tempo, il Cadtm (Comitato per l’annullamento del debito illegittimo), rete internazionale fondata in Belgio nel 1990 e presente con comitati in Europa, Africa, America Latina e Asia, agisce in collaborazione con altre organizzazioni e movimenti per una battaglia a tutto campo finalizzata all’annullamento del debito illegittimo e per l’abbandono delle politiche di aggiustamento strutturale e di austerità.
Il Cadtm ha partecipato all’audit del debito pubblico in Ecuador e alla Commissione parlamentare per la verità sul debito pubblico in Grecia e partecipa ai movimenti contro i debiti illegittimi in numerosi paesi.
Da tempo riteniamo che, anche in Italia, la questione del debito debba essere al centro dell’azione dei movimenti sociali, perchésenza una decostruzione dell’ideologia del debito, e senza un processo di verità sulla sua natura, scopi e legittimità, nessuna riappropriazione sociale di ciò che a tutti appartiene può raggiungere il proprio obiettivo.
Per questo, forti dell’esperienza accumulata in questi anni dentro i percorsi aperti con il Forum per una nuova finanza pubblica e sociale e con l’internità a tutti i movimenti sociali prodottisi a livello locale e nazionale, e dopo un primo accordo di adesione alla rete Cadtm, sottoscritto da Attac Italia in rappresentanza collettiva, nell’Assemblea mondiale di Cadtm a Tunisi dell’aprile 2016, abbiamo deciso di far nascere Cadtm Italia, come luogo plurale e inclusivo di associazioni che condividano l’obiettivo di mettere la contestazione dell’ideologia del debito alla base dell’azione collettiva per una radicale trasformazione della società.
L’intento comune è quello di costituire un organismo che promuova i temi globali e nazionali inerenti il debito e al contempo crei una sorta di supporto alle realtà che hanno avviato o intendono avviare audit cittadini. Un organismo che svolga funzioni di Centro Studi per costruire analisi e informazione alternativa alla narrazione dominante sul debito e che nel contempo agisca da Comitato operativo per il supporto alle inchieste sul debito pubblico promosse a qualsiasi livello.
Il convegno “Dal G8 di Genova alla Laudato si’ : il Giubileo del debito?” tenutosi a Genova il 19 luglio 2016, ha ribadito questi impegni, sottoscritti nel documento “Carta di Genova”
Perché occorre liberare il presente per riappropriarsi del futuro. E sappiamo che il tempo è ora.
Primi promotori:
Attac Italia – Centro Nuovo Modello di Sviluppo – Commissione per l’audit del debito pubblico di Parma – Communia Network – Cooperativa Bottega Solidale Genova – Fair — Fondazione “Lorenzo Milani” Onlus di Termoli – Pax Christi Italia –
e i firmatari della Carta di Genova
Prossimo appuntamento
15 settembre 2016 – ore 15.00
Università La Sapienza – Aula 6 – Facoltà di Lettere
ROMA
ANNULLARE IL DEBITO ILLEGITTIMO
assemblea di lancio di Cadtm Italia
con Eric Toussaint ( Portavoce Cadtm internazionale)
parteciperanno:
Marco Bersani – Marco Bertorello – Piero Bevilacqua – Matteo Bortolon – Francesca Coin – Danilo Corradi – Antonio De Lellis – Chiara Filoni – Francesco Gesualdi – Vittorio Lovera – Deborah Lucchetti – Piero Maestri – Antonio Manti – Cristina Quintavalla
Fonte: communianet.org
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.