di Juan Cole
I bombardieri russi sono decollati per la prima volta dalle basi in Iran per compiere i loro attacchi aerei contro gli obiettivi in mano dei ribelli in Siria. Le forze armate americane si lamentano che, in base a un accordo russo con gli Stati Uniti, si supponeva di avere una comunicazione puntuale circa gli attacchi aerei della Russia, in modo che potessero evitare qualsiasi conflitto. Sembra che i russi abbiamo dato agli americani un avviso all’ultimo minuto, sufficiente perché che gli Stati Uniti potessero fare i preparativi necessari, ma soltanto a malapena. Probabilmente la Russia non voleva dare agli Stati Uniti il tempo per lamentarsi dell’uso delle basi in Iran o di fare pressioni su Mosca per sottrarsi a questo piano.
Secondo le fonti russe, questo procedimento serve a risparmiare denaro per la logistica. Questa mossa, però sarà inevitabilmente considerata alla luce di una grandiosa strategia. Un rafforzamento della collaborazione russo-iraniana per la sicurezza, sarà considerata una minaccia dall’Arabia Saudita e da Israele, e, dato che quei due paesi hanno le lobby più potenti a Washington, anch’esso considererà minaccioso questo nuovo corso di cose.
La divisione della BBC, Monitoring (monitoraggio), dice che “l’Ammiraglio Vladimir Komoyedov, presidente del Comitato di difesa dello stato, Duma, e anche ex comandante della Flotta del Mar Nero, ha detto all’RNS (Rambler News Service, alle 9.52, ora di Greenwich, del 16 agosto 2016:
“E’ costoso e ci vuole molto tempo per volare dalle basi nella parte europea della Russia. Il problema del costo delle attività militari di combattimento, attualmente, è una priorità. Non dobbiamo superare l’attuale bilancio del Ministero della Difesa.
Far volare i Tubolev Tu-22 decollando dall’Iran significa usare meno combustibile e trasportare carichi più grossi…La Russia non sarà in grado di trovare, in quella parte di mondo, un paese più cordiale e più adatto, dal punto di vista della sicurezza, e gli attacchi aerei vanno fatti se vogliamo porre fine a questa guerra…Le piste d’atterraggio in Siria non sono adatte a causa della costante necessità di volare al di sopra di zone dove si svolgono combattimenti.”
TeleSur riferisce che “i bombardieri russi a lunga gittata Tupolev-22M3 e i cacciabombardieri Sukhoi-34” erano decollati dalla base aerea iraniana di Hamadan. Questi sono i primi attacchi compiuti dalla Russia su obiettivi siriani partendo dal territorio di un altro paese.
E’ anche senza precedenti (dal 1979) che l’Iran abbia permesso a una potenza straniera di usare le sue strutture per scopi militari. Gli Stati Uniti avevano basi in Iran negli anni ’60 e ’70 e ai soldati americani era garantita l’immunità da azioni penali in tribunali iraniani. Dopo il 1979, quando l’Iran e gli Stati Uniti interruppero le relazioni tra di loro, lo slogan dell’Iran era: “Né Oriente né Occidente, una Repubblica Islamica.” Questo slogan si riferiva all’urgenza della Guerra Fredda di allearsi con gli Stati Uniti o con l’Unione Sovietica, e al rifiuto di Khomeini di fare quel gioco.
Da un punto di vista iraniano, le più strette relazioni militari con la Federazione russa in questa congiuntura, hanno dei vantaggi. Danno una certa protezione dalla bellicosità verso Teheran da parte del governo israeliano di estrema destra ed espansionista, di Binyamin Netanyahu e del nuovo e sconsiderato governo saudita che sta bombardando lo Yemen, sta appoggiando gli estremisti salafiti in Siria e minacciando la guerra all’Iran.
Quando gli è stato chiesto delle basi iraniane usate dai russi, Ali Shamkhani, il capo del Consiglio di Sicurezza dell’Iran, ha detto che si trattava di una collaborazione strategica contro il terrorismo, data l’importanza di sconfiggere l’ISIL.
Sembra che Shamkhani sia stato un po’ imbarazzato per il fatto che l’Iran torni effettivamente a essere una risorsa militare di una grande potenza. Ha anche sottolineato che in tutte le sue lotte contro il terrorismo nella regione, cioè in Yemen, Iraq, Siria e Libano, Teheran dipendeva soprattutto dal potere della popolazione locale.
Ciò di cui non parlano la Russia e l’Iran è che apparentemente hanno rinunciato al cessate il fuoco di febbraio a favore di una campagna aggressiva per conquistare la zona est di Aleppo che è nelle mani dei ribelli come modo di mettere fine alla guerra civile siriana. Gli attacchi aerei russi dall’Iran servono a quell’obiettivo.
Dato che è probabile che ci sarà un’amministrazione Clinton in gennaio, questa cooperazione tra Russia e Iran per la Siria porrà un problema alla presidente Hillary che dichiara di voler deporre Bashar al-Assad in Siria, imporre una no fly zone in quel paese e appoggiare i resti dell’Esercito Siriano Libero – esattamente il contrario delle politiche di Mosca e di Teheran. Potremmo immaginarci uno scontro.
Questo sviluppo dei fatti potrebbe danneggiare anche Trump dal momento che dice di volere un’alleanza con la Russia contro il Daesh (o ISIL, o ISIS). Poiché la Russia ha questa alleanza con l’Iran, non farebbe di Trump un alleato dell’Iran? (In realtà gli Stati Uniti sono già di fatto alleati con l’Iran contro il Daesh, ma nessuno è disposto ad ammetterlo.)
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale : Informed Comment
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0
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