di Fulvia Bandoli
«Ma se voti No tutto resta uguale ti rendi conto? E tu ti rendi conto che stai incolpando me del fatto che Renzi e la maggioranza che lo sostiene hanno fatto una pessima Riforma?». Questo è il dialogo tipico che mi trovo a fare in queste settimane. Io ritengo giusto superare il bicameralismo perfetto (una sola Camera da la fiducia). Ad esempio un Senato serio (o seconda Camera) è il Bundesrat tedesco, che non vota la fiducia ma è autorevole perché composto da rappresentanti dei Governi Regionali.
Qui invece facciamo una sorta di Senato dopolavoro con competenze confuse, composto da consiglieri regionali non eletti dai cittadini e con doppio lavoro.
E lasciamo in piedi anche la Conferenza Stato Regioni.
Ritengo anche giusto rivedere la Riforma del titolo V (e pochi possono dirlo a ragione come me che fui una delle 3 o 4 persone a non votarla quando fu fatta): una strumentale, raffazzonata e sbagliata rincorsa al “federalismo” di stampo leghista.
Anche quella Riforma vide grandi entusiasmi all’epoca del suo confezionamento salvo un anno dopo cominciare a dirne peste e corna e oggi se cerchi uno che l’ha fatta non lo trovi!
Tra quel federalismo velleitario e confuso e il centralismo di questa Riforma che riporta più della metà delle competenze regionali nelle mani dei grandi e potentissimi burocrati dei ministeri c’è un equilibrato e moderno decentramento capace di dare valore ai territori. Altrimenti a cosa servono Regioni piene di gente (ci abbiamo messo dentro anche il personale delle Province) costosissime e con sempre meno competenze?
Queste sono solo due solide e concrete ragioni per votare No ma ce ne sono anche altre che tanti esponenti del No hanno in questi mesi evidenziato. Quando hanno potuto. Perché la sproporzione dell’informazione Tv a favore del Si è un altro valido motivo per impegnarsi, e per protestare in forme che dovremo trovare in fretta perché intanto il tempo passa.
Poi c’è il tormentone della legge elettorale. La cambiano o non la cambiano e se la cambiassero quanto incide sulla riforma? Io ragiono semplice, ho scritto finora che la cosiddetta riforma costituzionale per me è pessima. Bene, resterebbe pessima anche se cambiassero la legge elettorale. Ma abbinata all’Italicum è ancora peggio… Sì, due leggi diverse e brutte abbinate o separate sono sempre due leggi diverse e brutte.
Come penultima cosa, il destino del governo. Conosco un altro premier che decise di giocarsi tutto in elezioni regionali (questo lo fa con un referendum) perché cercava un plebiscito su se stesso. Cosa sbagliatissima, allora come oggi.
Infine l’argomento «fine del mondo»: se vincerà’ il No tutto si desertificherà come dopo una bomba atomica…e per 20 e più anni non potremo fare un’altra riforma. Ma questa è fantapolitica.
Poi ci sono gli argomenti che il Pd ricopia direttamente dal M5S: meno politici, meno poltrone, meno casta. E questi sono i più tristi soprattutto se a scriverli in enormi manifesti è un partito politico.
Fonte: Il manifesto
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