Intervista a Paolo Ferrero di Andrea Barcariol
Nella conferenza di fine anno, Gentiloni ha rivendicato i risultati ottenuti anche sul fronte del lavoro sottolineando i 700mila posti in più, di cui “circa i due terzi a tempo indeterminato”. Cosa ne pensa?
«Sono semplicemente frutto dell’incentivo e sono tutte persone che verranno licenziate appena le aziende riterranno che non saranno più utili. E’ veramente una presa in giro con i numeri, il posto di lavoro stabile non esiste più perché loro lo hanno tolto e ora chiamano lavoro stabile ciò che in realtà non è stabile».
Secondo Gentiloni i voucher “non sono un virus che seminano lavoro nero”. E’ d’accordo?
«Anche qua Gentiloni mente, il voucher non sono il virus, sono la peste. Il voucher serve a cancellare la linea di confine tra lavoro nero e lavoro legale, cancellando questa linea diventa tutto lavoro nero, la maggioranza della gente viene assunta e fa un’ora con il voucher e altre 4 senza. Il voucher è il cavallo di troia attraverso cui si dà copertura legale al lavoro nero diffuso. Tutti i giovani lo sanno, basta andare in un bar e chiedere. L’obiettivo reale di Gentiloni è molto semplice: vogliono cambiare qualcosina di facciata sui voucher per impedire il referendum sul Jobs Act sperando che la Corte Costituzionale fermi l’altro referendum sul ripristino dell’articolo 18. Su questo tema è già partita la campagna stampa. Loro vogliono semplicemente impedire al popolo italiano di pronunciarsi democraticamente sul Jobs Act, il resto è tutta fuffa. Vogliono far saltare il referendum, questo è il nodo politico. Loro sanno che la gente è contro e non crede alle loro balle, quindi vogliono impedirgli di dire cosa pensa. Hanno perso il referendum ma continuano a fare danni».
Se fosse al posto del presidente del Consiglio quale sarebbe la principale priorità per il 2017?
«Farei immediatamente il reddito minimo per tutti i disoccupati».
Nel 2017 si andrà al voto ed eventualmente quando?
«Stanno cercando di tirarla in lungo per non far votare, affossando anche il referendum. Hanno paura del popolo».
Eppure a parole tutti gli schieramenti politici dicono il contrario.
«Solo che tutti gli atti che mettono in piedi non vanno in quella direzione».
Fonte: Intelligo News
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