La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 29 dicembre 2016

Quelli che non ci stanno

di Alex Zanotelli 
Ho avuto la grazia e la gioia di partecipare al 3° Incontro mondiale del movimenti popolari, convocato da papa Francesco, che si è tenuto in Vaticano dal 2 al 5 novembre. Il 1° incontro risale al 2014 (26-28 ottobre) sempre a Roma, mentre il 2° incontro si è svolto nel 2015 (7-9 luglio) a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia. 130 i rappresentanti di movimenti popolari attivi in tutto il mondo. Folta la rappresentanza dell’America Latina, ma anche dell’Africa, dell’Asia, dell’Europa e per la prima volta dell’Italia.
Sono stati giorni di scambio e di dialogo su lavoro, terra, casa, migranti, ambiente per preparare delle “proposte di azione trasformatrice”, così sono state definite. Quello che ho sentito è il pulsare della vita, della lotta, della sofferenza e della speranza. A confrontarsi non c’erano intellettuali, ma uomini e donne del popolo che vogliono cambiare il sistema, anche rischiando di persona.
Due gli interventi chiave. Quello dell’ambientalista indiana Vendana Shiva, che si batte per cambiare criteri e pratiche nell’agricoltura e nell’alimentazione, con tutto ciò che implica in termini di modelli economici e sociali. E quello dell’ex presidente dell’Uruguay Pepe Mujica che ha parlato da saggio e che tuttavia, e questo è stato un vero peccato, si è rifiutato di entrare a fondo nella dimensione politica dei problemi.
In ogni caso, Mujica ha affermato che gli attuali assetti del mondo sono atroci per le disuguaglianze, causate dalla concentrazione in poche mani del potere economico e politico. E ha definito «diabolica» questa connessione tra i due poteri. Guardando anche alla propria storia, da guerrigliero con la dittatura a presidente nel 2010, ha detto che la politica non è una professione ma una passione e solo chi ha passione per il popolo può fare politica sul serio. Di notevole impatto anche le argomentazioni di João Pedro Stedile, fondatore e dirigente del movimento Sem Terra, organizzazione dei lavoratori rurali brasiliani.
Un passaggio del documento che è stato consegnato al papa: «Gli scartati dal sistema, uomini e donne, riuniti in questo incontro individuano la causa comune, strutturale della crisi socio-ambientale nella tirannia del denaro, cioè nel sistema capitalista imperante e in un’ideologia che non rispetta la dignità umana».
Tra le proposte, quella sull’acqua come diritto fondamentale (con il contributo del comitato italiano acqua bene comune, presente con Salvio Consiglia e Felicetta Parisi). Papa Francesco ha ripreso le proposte nell’incontro di sabato 5. Il mattino, la messa in San Pietro con il cardinal Peter Turkson; il pomeriggio, nell’aula Paolo VI, il confronto tra i movimenti popolari nel mondo e quelli operanti in Italia: poteva essere un’occasione per creare un maggior raccordo tra i movimenti ed è stata invece una semplice carrellata di esperienze, inframmezzata di musica e canti. A mio parere, un’occasione persa.
Infine il discorso di papa Francesco, che ha mostrato una forza e una lucidità straordinarie. Sulle radici del terrorismo: «Chi governa allora? Il denaro. Come governa? Con la frusta della paura, della disuguaglianza, della violenza economica, sociale, culturale e militare che genera sempre più violenza in una spirale discendente che sembra non finire mai. Quanto dolore e quanta paura! C’è un terrorismo di base che deriva dal controllo globale del denaro e minaccia l’intera umanità».
Dunque il terrorismo non è solo quello islamista, ma anche quello che viene generato dal nostro sistema occidentale. E appellandosi ai movimenti popolari ha rimarcato: «Qualsiasi persona che sia troppo attaccata alle cose materiali non faccia politica, non vada in un movimento popolare», e ha aggiunto lì dal vivo «e neanche entri in seminario». Una botta che ha fatto riflettere tutti.
Che 2017 si prospetta? Il card. Turkson ha detto che, all’inizio dell’anno, farà degli incontri con i movimenti popolari sia negli Stati Uniti sia in Africa. Sembra poi che il papa vada in Niger e, secondo Sedile, leader dei Sem Terra, ci sarà un nuovo incontro mondiale dei movimenti a Caracas (Venezuela).
Papa Francesco sta muovendo la Chiesa ad accompagnare questi movimenti. È un’opportunità anche in chiave missionaria.

Fonte: Nigrizia.it 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.