di Luigi d'Alife
Il video-doc “CIZRE'DE KATLIAM VAR – IL MASSACRO DI CIZRE” disponibile online in forma completa e gratuita da sabato 12 marzo. Una delle pochissime testimonianze sui crimini contro l'umanità commessi dallo Stato turco in quella città. Dopo un tour di presentazioni in tutta Italia, con oltre 50 proiezioni, sabato 12 marzo la versione integrale di “Cizre'de Katliam Var – Il massacro di Cizre” verrà rilasciata online sul portale Vimeo.
Era il 16 Settembre 2015 quando a poco meno di 48 ore dalla fine del primo coprifuoco dichiarato a Cizre, un gruppo di circa 30 attivisti e attiviste partiva dalla città di confine di Suruc alla volta della regione di Botan. Le notizie che durante quella prima settimana di settembre venivano diffuse soprattutto tramite i social network, raccontavano di un attacco durissimo lanciato dallo Stato turco contro gli abitanti della città: coprifuoco h24, ospedali chiusi, servizi tagliati, cecchini sui tetti, persone uccise e cadaveri conservati nei freezer.
Questo breve docu-reportage, girato nelle poche ore trascorse tra le vie dei quartieri assediati e devastati dalla bombe turche, restituisce al meglio quella che è la crudeltà del coprifuoco. I 28 morti di quei 9 giorni, i racconti di chi per più di una settimana è stato costretto a vivere chiuso (senza acqua e cibo) nelle proprie abitazioni o negli scantinati, le immagini dei palazzi sventrati, i pezzi di mortaio, i bossoli dei proiettili, i buchi nei muri, i fossati e le barricate, sono immagini che raccontano l'inizio di una storia.
Una storia che è poi quella degli ultimi mesi, delle nuove dichiarazioni di coprifuoco, dei carri armati che sparano all'impazzata contro gli edifici, delle centinaia di morti e degli “scantinati degli orrori”, del genocidio e della pulizia etnica. Era una storia che sembrava avesse già raggiunto il suo apice, la storia di uno Stato che bombarda ed uccide i suoi stessi cittadini. Ed invece quella parola, “massacro”, che tutti ripetevano in continuazione nelle poche ore trascorse a Cizre, l'abbiamo sentita risuonare anche nei mesi successivi.
Un innalzamento del livello di attacco era forse preventivabile, ma che da quella “prima volta” si passasse al coprifuoco dei 3 mesi, alle 178 persone bruciate vive negli scantinati, agli oltre 270 morti, alla città ridotta in macerie, era qualcosa che sembrava non potesse succedere. Invece è successo: Cizre si è trasformata nella nuova Kobane. Simbolo di resistenza, determinazione, coraggio e dignità. Ma anche di un attacco barbaro ed indiscriminato, di morte e di dolore.
Cizre oggi è ridotta quasi totalmente in macerie. I suoi abitanti, costretti a lasciare le loro abitazioni stanno man mano ritornando, ma le condizioni sono oggettivamente difficili ed il “rischio” di decine di migliaia di nuovi profughi è qualcosa di più di una possibilità.
Alcune delle persone che vedrete nel video oggi non ci sono più, uccise dalla follia criminale di Erdogan e dal silenzio complice degli alleati Europei. Non c'è più Mehmet Tunc, co-presidente dell'assemblea popolare di Cizre, che in quei giorni di coprifuoco, così come in quelli dei mesi seguenti, ha raccontato al mondo gli orrori che lo Stato turco stava compiendo. Lui è stato ucciso barbaramente insieme ad altre 177 persone, era in uno di quegli scantinati maledetti dove la Turchia ha compiuto i crimini più efferati, usando gli stessi metodi e la stessa crudeltà di ISIS. A lui, a tutti gli altri e le altre che sono caduti martiri in questi mesi, è dedicato questo documentario.
Con l'augurio che possa servire a raccontare un pezzo di quella storia, a dare gli strumenti per capire meglio ed a scegliere da che parte stare: con chi uccide, devasta e distrugge o con la gente di Cizre, esempio di coraggio e determinazione, simbolo di una lotta che nemmeno le bombe di Erdogan o il dolore di aver visto morire i propri cari, potrà fermare.
“Come popolazione stiamo costruendo un nuovo sistema e non torneremo indietro.
Abbiamo pistole e pietre in una mano, ed un ramoscello d'ulivo nell'altra.
Possono decidere se parlare con noi o continuare ad ucciderci tutti. In ogni caso non saranno in grado di fermare la resistenza.
Il popolo di Cizre non si arrenderà mai”
(Mehmet Tunc – copresidente assemblea del popolo di Cizre)
Cizre, estremo sud-est della Turchia. Il 4 Settembre 2015 un provvedimento del governatore di Sirnak dichiara lo stato di emergenza, un coprifuoco di 24 ore su 24 viene imposto a tutta la popolazione. Nessuno può uscire di casa, l'ospedale viene chiuso così come tutte le attività commerciali. Non c'è acqua ne corrente elettrica, i cellulari non funzionano, Cizre è isolata dal Mondo. Comincia l'assedio. La cronaca di quanto accaduto nei 9 giorni di coprifuoco raccontata direttamente dagli abitanti di Cizre. Un viaggio per le strade dei quartieri dove si sono consumate gravissime violazioni dei diritti umani nell'attacco lanciato dall'esercito Turco contro uomini, donne e bambini che ha provocato 28 morti ed oltre 100 feriti.
“CIZRE'DE KATLIAM VAR – IL MASSACRO DI CIZRE” di Luigi D'Alife (Durata 17' – Anno 2015)
Disponibile in versione integrale su https://vimeo.com/luigidalife a partire da Sabato 12 Marzo 2016
Fonte: dinamopress.it
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