di Antonio Mazzeo
Le forze armate degli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato l’acquisto di otto velivoli a pilotaggio remoto P-1HH “HammerHead” prodotti dal gruppo Piaggio Aerospace. Il contratto del valore di 316 milioni di euro è stato firmato da Abu Dhabi Autonomous Systems Investments (ADASI) e comprende anche il supporto logistico integrato e l’addestramento alle operazioni di volo dei droni da parte dei tecnici Piaggio. Tutti i velivoli saranno forniti di telecamere EO/IR (electro-optical infra-red), radar e sistemi di comunicazione avanzati. L’assemblaggio dei velivoli avverrà all’interno del grande stabilimento Piaggio di Villanova d’Albenga (Savona), inaugurato il 7 novembre 2014 alla presenza del Presidente del consiglio Matteo Renzi e della ministra della Difesa Roberta Pinotti.
“Questo importante accordo riconosce gli sforzi di Piaggio Aerospace nello stabilire un programma militare di respiro internazionale e un sito produttivo all’avanguardia che assicurano la futura sostenibilità del suo business”, ha dichiarato Carlo Logli, amministratore delegato Piaggio e presidente del Cluster Aerospaziale Liguria.
Il P.1HH “HammerHead” è il primo velivolo a pilotaggio remoto della tipologia MALE (Medium Altitude Long Endurance) progettato e costruito interamente in Italia. Il drone può raggiungere la quota di 13.700 metri e permanere ininterrottamente in volo sino a 16 ore, ad una velocità massima di 730 km/h. È inoltre capace di decollare e atterrare in maniera automatica mentre le missioni di volo sono gestite da una stazione di terra, collegata attraverso un sistema di comunicazione via satellite.
Il P.1HH “HammerHead” è il primo velivolo a pilotaggio remoto della tipologia MALE (Medium Altitude Long Endurance) progettato e costruito interamente in Italia. Il drone può raggiungere la quota di 13.700 metri e permanere ininterrottamente in volo sino a 16 ore, ad una velocità massima di 730 km/h. È inoltre capace di decollare e atterrare in maniera automatica mentre le missioni di volo sono gestite da una stazione di terra, collegata attraverso un sistema di comunicazione via satellite.
“Il velivolo è stato progettato per missioni di sorveglianza, ricognizione, acquisizione e analisi dati e rispondere alle più diverse minacce: dagli attacchi terroristici fino alla lotta all’immigrazione clandestina, alla protezione delle zone economiche esclusive, dei siti e delle infrastrutture critiche, ecc.”, spiegano i manager di Piaggio. Il drone può essere tuttavia convertito in uno spietato sistema-killer in quanto i radar e i visori a raggi infrarossi gli consentono d’individuare l’obiettivo, anche in movimento, e di fornire le coordinate per l’attacco aereo o terrestre con missili e bombe a guida di precisione (il velivolo stesso può trasportare sino a 500 kg di armamenti).
Il sistema UAS (Unmanned Aerial System) P.1HH “HammerHead” è stato realizzato da Piaggio Aerospace con il contributo determinante dell’Aeronautica militare italiana che è anche il “cliente di lancio” del nuovo drone di guerra. Il velivolo è stato presentato ufficialmente nell’ottobre 2014 in occasione di un convegno sull’impiego in guerra dei velivoli senza pilota tenutosi presso l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche (ISMA) di Firenze, presenti la ministra Roberta Pinotti, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica gen. Pasquale Preziosa e l’ad di Piaggio Aerospace Carlo Logli. Nel febbraio 2015, al salone aerospaziale internazionale IDEX di Abu Dhabi (EAU), l’Aeronautica militare ha formalizzato con il gruppo industriale un accordo per la “consegna iniziale” nei primi mesi del 2016 di tre sistemi P.1HH (sei velivoli e tre stazioni terrestri di controllo).
L’Aeronautica militare ha pure consentito ai tecnici di Piaggio di effettuare daI novembre 2013 ad oggi i test di volo dei prototipi P.1HH dalla base aerea siciliana di Trapani Birgi. Ciò ha comportato gravi disagi al traffico aereo del contiguo scalo “civile” e il 19 marzo 2015 un drone è perfino uscito fuori pista durante le prove di rullaggio, causando la temporanea chiusura dell’aeroporto per motivi di sicurezza e il dirottamento dei voli sullo scalo di Palermo – Punta Raisi. A Trapani Birgi, nello specifico, sono testati i sistemi avanzati di controllo in volo e gestione della corsa di decollo e atterraggio con l’utilizzo della stazione di controllo a terra, sviluppati da Piaggio Aerospace in partnership con Selex ES (Finmeccanica). Nello scalo siciliano sono state verificate inoltre le capacità ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) del P.1HH “HammerHead”, implementate grazie all’utilizzo dei sensori elettro-ottici e all’infrarosso e al sistema autonomo di gestione della missione forniti ancora dal gruppo Selex ES.
A partire dal prossimo mese i test di volo del nuovo drone di guerra si trasferiranno in Sardegna presso lo scalo di Decimomannu. Stando al calendario delle esercitazioni a fuoco previste nell’isola per il primo semestre 2016, dall’1 aprile sino al 30 giugno, nei poligoni di Capo San Lorenzo e Perdasdefogu, Piaggio Aerospace sarà impegnata anche nei “test di validazione del P1.HH – Attività EWRT, Safe separation simulacri (10) tipo MK81”, verificando così le capacità di sganciamento dagli UAV di bombe da 250 libbre a guida laser ed infrarosso. Le prove saranno seguite con estremo interesse dai maggiori clienti dell’industria aerospaziale, forze armate di Italia ed Emirati Arabi in testa.
Dal 2014 Piaggio è interamente controllata da Mubadala Development Company, la società di investimenti strategici del governo di Abu Dhabi. Fondata nel 2002 per diversificare le attività economiche, finanziarie e industriali dell’Emirato, la holding è presieduta dallo sceicco Mohamed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi e vicecomandante supremo delle forze armate.
Fonte: Pressenza
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