di Alexander Damiano Ricci
Jack O’Connor, il Presidente di Siptu, il più grande sindacato irlandese, ha lanciato un nuovo j’accuse contro le politiche di austerità in Europa. Come riporta Martin Wall per il Irish Times, in occasione di un celebrazione commemorativa, svoltasi ieri a Dublino, O’Connor ha chiamato in causa i partiti europei della destra, sostenendo che avrebbero potuto «tutelare milioni di vite di cittadini europei dall’indigenza e dalla disperazione attraverso un piano di investimenti pubblico volto a mitigare gli effetti dell’austerity».
«La solidarietà condizionale all’implementazione di misure di risparmio draconiane ha condannato un numero imprecisato di cittadini europei alla disoccupazione, all’emigrazione, se non alla miseria», ha rincarato O’Connor, prima di screditare anche il progetto di integrazione europea: «Ha perso di legittimità agli occhi di milioni di lavoratori e giovani».
O’Connor ha poi criticato i criteri del Patto di stabilità e crescita e chiamato in causa i partiti della sinistra europea: questi ultimi dovrebbero riportare al centro della politica «i diritti dei lavoratori».
E se ha accusato i rappresentanti della socialdemocrazia per aver «bruciato» un capitale immenso, partecipando ai governi delle destre, non ha risparmiato neanche la sinistra radicale: «C’è una sinistra frammentata, che si definisce soltanto in rapporto a ciò che avversa, e che non propone una visione di ciò che vuole».
Fonte: Left
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