di Rete degli ATTAC europei
La settimana di San Valentino, il Parlamento europeo è chiamato a ratificare il Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), il trattato con il Canada che i gruppi socialdemocratici e liberali descrivono come « l'accordo commerciale più avanzato e più progressista » mai stipulato finora. David Martin, deputato europeo per il partito laburista scozzese, afferma che questo voto consiste nello scegliere Trudeau contro Trump.
Contrariamente a quanto ripetono i deputati socialdemocratici e liberali, i fatti dimostrano che il Canada di Trudeau non è un partner economico progressista. In effetti, Trudeau e Trump condividono un certo numero di interessi, fra questi il sostegno a un progetto di infrastrutture particolarmente nocivo per l'ambiente: l'oleodotto Keystone XL. Trudeau ha espresso il suo sostegno con vigore e, dopo la sua entrata in funzione, Trump ha già firmato un decreto per annullare il blocco posto da Obama agli oleodotti Keystone XL et DAPA. Quanto al petrolio estratto da sabbie bituminose, si tratta di uno dei combustibili fossili più distruttivi per l'ambiente.
I deputati europei pro-CETA sostengono anche che questo trattato difende « il principio di precauzione ». Ora, non soltanto non è così, ma le parole « principio di precauzione » non appaiono in nessuna delle 1598 pagine del trattato.
Un'altra prova che il Canada non è un partner commerciale progressista: il Canada ha già messo in atto nove procedure contro L'Unione europea appellandosi al meccanismo di risoluzione delle controversie presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e in ciascuna si tratta di mettere in discussione l'applicazione del principio di precauzione rispetto all'ambiente.
Un voto positivo sul CETA al Parlamento europeo permetterebbe a 38000 società USA di attaccare l’Unione europea e i suoi Stati membri attraverso le loro filiali canadesi.
I Panama Papers prodotti dallo studio Mossack Fonseca hanno recentemente dimostrato che il Canada è una delle potenze mondiali direttamente coinvolte nella frode fiscale su grande scala e non una forza positiva a livello del commercio mondiale.
Per difendere veramente i valori progressisti nel commercio internazionale e opporsi a Donald Trump, i deputati socialdemocratici e diberali dovrebbero votare NO.
Fonte: Attac
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