di Alessandro Pace
Muovendo dal presupposto che il Parlamento italiano – a seguito della sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale – non fosse più legittimato a porre in essere revisioni costituzionali, ci si chiede se la c.d. “riforma Renzi-Boschi” debba considerarsi una mera modifica illegittima ovvero, addirittura, un atto di eversione costituzionale. Sulla base di una lettura degli atti parlamentari (dai quali si evince che il Governo e il Presidente della Repubblica non potevano non essere a conoscenza del problema) l’Autore giunge a quest’ultima conclusione. Ne consegue che, qualora il popolo italiano, con il referendum del 4 dicembre 2016, approvasse la riforma (confermandone, dunque, il contenuto eversivo), esso avrebbe la forza del potere costituente e si instaurerebbe un nuovo ordine costituzionale.
Fonte: costituzionalismo.it
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