di Rosa Rinaldi
Quando, qualche mese fa, in una riunione della Campagna italiana Stop TTIP, discutemmo sulla necessità di fare un salto di qualità e di organizzare una manifestazione nazionale contro il TTIP, ci apparve come un azzardo, insomma un passo più lungo della gamba.
Tuttavia avevamo piena consapevolezza che il lavoro di “semina” che ci ha portato in giro per l’Italia in grandi e piccoli centri a fare incontri e assemblee, ad organizzare comitati territoriali NO TTIP e a costruire una vera e propria rete tra i comitati e la campagna non fosse più sufficiente ed era maturato il tempo di manifestarci e di portare in piazza tutte le ragioni del NO al TTIP.
Abbiamo costruito la manifestazione di oggi, con quattro assemblee macro regionali, utili innanzitutto a verificare quanto fosse un azzardo la convocazione di una manifestazione. Alle assemblee molto partecipate dai comitati territoriali ci siamo resi conto di quanto fossimo in sintonia con i territori infatti, praticamente, nessuno ha sollevato perplessità, anzi, avvertivano tutta la necessità di un vero e proprio salto di qualità nella lotta e nel contrasto al TTIP.
Un salto di qualità necessario anche per il serio rischio, legato alle elezioni per il presidente degli Stati Uniti, che le trattative venissero accelerate e portassero alla stipula di un accordo cornice, che a quel punto sarebbe del tutto sparito dalla scena pubblica e consegnato ai tavoli tecnici.
Abbiamo sviluppato un lavoro di relazione dal centro ai territori con tutti i soggetti sociali e politici, dai sindacati ai centri sociali, dalle associazioni e movimenti, ai partiti ed è stato questo un lavoro importante che ci porta a dire anche in Italia dopo un lungo lavoro della Campagna Stop_TTIP si siano costruiti i nessi per allargarne la partecipazione e svilupparla ripartendo dalla manifestazione con l’entusiasmo che ci consegnerà. Infatti, la campagna Stop TTIP e la manifestazione di oggi sono sostenute da oltre 300 organizzazioni e sindacati e da oltre 50 comitati locali
Del resto la “fuga” di notizie e di documenti pubblicati da Greenpeace mostrano quanto poco siano allarmismi gli argomenti di lotta in Italia come in Europa contro il TTIP, anzi i documenti svelano tutte le nostre ragioni ovvero che: il TTIP è un attacco formidabile ai diritti e alla democrazia. Il mercato con le sue regole vuole sostituirsi ai parlamenti e avere potere di sanzione sui singoli paesi dell’Unione, anche in questo caso sostituendosi al diritto pubblico e alla magistratura ordinaria.
Insomma i diritti e le tutele diventano per i mercati un vincolo ed un ostacolo insopportabili!
Per queste ragioni facciamo appello ad essere tutte e tutti in piazza per bloccare il TTIP, per tutelare i diritti e i beni comuni, per un modello sociale ed economico alternativo, contro le disuguaglianze e per la democrazia partecipata.
Abbiamo azzardato e abbiamo avuto ragione, oggi a Roma sarà una grande manifestazione, buona lotta!
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