di Geraldina Colotti
A settembre, il Venezuela assumerà per tre anni la presidenza del Movimento dei paesi non allineati (Mnoal). Intanto, non si placa la battaglia per estromettere il paese dalla presidenza pro-tempore del Mercosur, che le spetterebbe per ordine alfabetico, come prevede il regolamento dell’organismo regionale. A fine luglio, l’Uruguay ha passato il testimone al paese bolivariano, ma Argentina, Brasile e Paraguay – governati dalle destre – non la riconoscono e cercano di espellere Caracas dal Mercosur.
Dopo un’accesa riunione che si è tenuta a Montevideo senza la presenza di Caracas, l’Uruguay ha evitato la sospensione del paese bolivariano. Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro ha accusato «la triplice alleanza» di attentare all’integrazione latinoamericana. I tre paesi appoggiano apertamente l’opposizione venezuelana, che per il primo settembre ha annunciato «la presa di Caracas» e invitato i sostenitori all’estero a manifestare.
Anche Luis Almagro, segretario generale dell’Organizzazione degli stati americani (Osa) ha sostenuto la manifestazione delle destre venezuelane in una lettera pubblica al golpista Leopoldo Lopez, in carcere. «Fratello Almagro, non essere portavoce o agente dell’impero nordamericano. Chiedere un intervento internazionale è un atteggiamento coloniale antidemocratico», gli ha scritto in un twitter il presidente boliviano Evo Morales. La Bolivia ospiterà la Scuola dei mediatori di Pace promossa in questi giorni dalla Unasur (Union de Naciones Suramericanas), di cui fa parte anche il Venezuela, per formare donne e uomini alla soluzione negoziata dei conflitti.
Fonte: Il manifesto
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