di Giorgio Cremaschi
1.600.000 votanti dall'estero! titola esaltata La Repubblica. Oramai non si vergognano più di niente e usano tutto, proprio tutto, pur di vincere. Sanno che in un confronto regolare perderebbero, per questo dall'inizio i mascalzoni del SI hanno truccato la campagna referendaria. D'altra parte devono far passare una legge truffa, votata da un parlamento illegittimo, passata grazie al mercato dei senatori e agli inciuci. Mica sono scemi, sanno che in un gioco onesto perdono. E quindi han cominciato falsando la scheda elettorale, poi hanno speso una valanga di soldi, anche pubblici per fare campagna. Poi hanno usato h24 le televisioni a reti unificate.
Infine han puntato tutto sul voto estero, che non è in alcun modo controllabile se non da loro e che viene effettuato con modalità ancora più lasche di quelle che in Austria han portato ad annullare le elezioni.
Infine han puntato tutto sul voto estero, che non è in alcun modo controllabile se non da loro e che viene effettuato con modalità ancora più lasche di quelle che in Austria han portato ad annullare le elezioni.
Se c'era ancora bisogno di mostrare i rischi per la democrazia che corre il nostro paese, questo referendum li ha mostrati tutti. Altro che par condicio, sembrano le elezioni turche e Erdogan ha persino qualcosa da imparare da Renzi. Con questa campagna il SI ha mostrato i tratti golpisti della controriforma costituzionale che ci vuole imporre, anzi ha già cominciato a praticarli prima ancora del voto.
È allarme rosso non solo per il rischio di un risultato referendario falso, ma per le più elementari regole della democrazia. Dobbiamo mobilitarci al massimo e prima di tutto dobbiamo far crescere ancora il NO.
Ci sono ancora persone da informare sul disastro incombente, c'è ancora chi dice tutto il male possibile di Renzi, ma poi non sa se andare a votare. Prendiamo costoro per un orecchio e portiamoli a votare NO. In un elezione regolare il NO stravince, ma questa non è una elezione regolare. Affrontiamola per quella che è: una battaglia decisiva per la democrazia dalla quale nessuno può chiamarsi fuori.
Fonte: Contropiano.org
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