di Paolo Flores d’Arcais
I sondaggi “clandestini”, non a caso travestiti da corse dei cavalli, dicono che vincerà il Sì, benché di un soffio. Grazie al diluvio di milioni rovesciato in questi ultimi giorni su tutti i social network e su tutte le applicazioni per smartphone e tablet, e grazia al voto all’estero, ovviamente, per le ragioni ben note. La sproporzione di risorse in una competizione politica in Italia non è mai stata così ciclopica, così indecente. Non solo tutti i settori di establishment (stra-maggioritari) ormai con Renzi, ma anche quelli legati al vecchio regime di Berlusconi. Il quale, non a caso, sussurra di votare No, mentre le sue televisioni rovesciano tutta la loro potenza di fuoco manipolatorio per il Sì.
Il cittadino ancora affezionato ai valori di giustizia e libertà che hanno nutrito la nascita della Costituzione repubblicana deve dunque combattere a mani nude contro il diluvio conformista di danaro e media per il Sì.
Usiamole, queste nostre mani, questi nostri cuori, questa nostra ragionevolezza di cittadini che non si piegano, usiamo la nostra passione civile fino all’ultimo istante utile, fino alle 22,59 di domenica, per convincere al No contro la controriforma della nuova Casta, che vuole trasformare la deriva oligarchica in norma fondamentale, e ridurre ogni residuo di sovranità alla morta gora della servitù volontaria.
Ognuno di noi ha accesso ai social network, ha un indirizzario mail, e i telefoni di amici e conoscenti, e occasioni di incontro. Utilizziamo ogni momento libero per far circolare le ragioni sacrosante del No, per combattere le menzogne (e ancor peggio, le mezze verità) con cui la macchina del Sì e dell’obbedienza sta per distruggere la Costituzione. È una lotta impari, obietterà qualcuno, è Davide contro Golia. Appunto.
Non dimentichiamoci mai che finché c’è lotta c’è speranza, ma che la controrifor-ma di Renzi vuole proprio rendere impossibile ogni lotta futura.
Fonte: MicroMega online
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