La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

martedì 27 dicembre 2016

Perché la risoluzione dell’ONU contro gli insediamenti illegali israeliani non è stata sufficiente

di Juan Cole 
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) ha approvato venerdì scorso una risoluzione con 14 stati membri a favore e un astenuto (gli Stati Uniti) di condanna del sostegno del governo israeliano agli occupanti illegali israeliani che rubano terre palestinesi e vi si insediano nella West Bank palestinese. Poiché Israele è in grave violazione di un gran numero di trattati e di strumenti della legge internazionale sul trattamento delle persone in territori occupati da parte dell’Occupante, avrebbe potuto essere sanzionato per questo comportamento vergognoso.
Si noti che Netanyahu si è candidato su una piattaforma che negava uno stato palestinese. E il governo israeliano ha annunciato migliaia di nuovi insediamenti di appartamenti in terra palestinese solo negli ultimi pochi anni. Tel Aviv è chiaramente intenta ad annettere tutto il territorio palestinese nella West Bank e a cacciare i palestinesi. L’UNSC vuole preservare la possibilità di una soluzione a due stati, ma quella via è già stata bloccata dal furto israeliano di terre su scala cosmica.
Ma la risoluzione, anche se ha condannato l’annessione israeliana di terre palestinesi e l’occupazione israeliana di esse, non ha specificato alcuna particolare punizione contro Israele, che è il governo condannato.
Per contro, l’UNSC ha reso miserabili, mediante sanzioni, le vite di iraniani, iracheni e nordcoreani.
I crimini di Israele contro i palestinesi non sono paragonabili ai crimini commessi da nessun altro governo contemporaneo contro popoli che occupa e sono unici nel loro orrore. E’ vero che il Marocco ha annesso il Sahara occidentale dopo che quest’ultimo è stato abbandonato dalla Spagna come progetto coloniale. Ma il Marocco ha almeno conferito la cittadinanza ai sahariani occidentali e non li ha lasciati senza patria.
E’ in questo che il progetto israeliano si differenzia da altre occupazioni contemporanee. Ha mantenuto i palestinesi apolidi e senza i diritti che derivano dall’avere una cittadinanza in uno stato autonomo. Milioni di palestinesi sono apolidi a causa della politica israeliana. Gli apolidi non hanno proprietà stabili perché esse possono essere tolte loro in qualsiasi momento senza ripercussioni. Gli apolidi possono anche essere maltrattati impunemente, in modo tale che paesi (come Israele) possono concludere un trattato con loro (come quello di Oslo degli anni ’90) e poi rinnegarlo completamente.
Gli Stati Uniti non hanno posto il veto contro la risoluzione, come fanno normalmente per proteggere i governi israeliani da qualsiasi conseguenza dei loro crimini. Questa volta Barack Obama ha ordinato all’ambasciatrice all’ONU Samantha Power di astenersi. Ma avrebbe dovuto chiederle di votare a favore della risoluzione. E la risoluzione stessa avrebbe dovuto avere un qualche mordente.
Il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu ha immediatamente promesso di ignorare la risoluzione. Ha anche complottato con Donald Trump perché l’Egitto (autore della risoluzione originale) ritirasse la sua bozza. E’ stato per minare il presidente Obama. Trump avrebbe telefonato all’egiziano Abdel Fattah al-Sisi e avrebbe esercitato pressioni su di lui perché ritirasse la bozza egiziana. Ma Senegal e Malesia, tra altri, hanno proposto la risoluzione senza l’Egitto (che comunque l’ha votata). E’ passata comodamente.
Eccovi un’anticipazione dell’ondata di propaganda del Partito Likud che sta per essere scatenata: ad esempio accuse che quelli che si preoccupano per i milioni di palestinesi privi di patria sotto governo militare da parte di una potenza straniera lo fanno perché sono razzisticamente settari nei confronti degli ebrei. Al contrario, esentare gli israeliani dal comportarsi in conformità con lo stesso regime di legge internazionale che pretendiamo dagli altri sarebbe isolarli per un trattamento speciale su basi razziali, l’essenza stessa del razzismo.
Anche se gli statunitensi di destra normalmente non amano le Nazioni Unite (e la folla col paraocchi promuove ogni sorta di teorie cospirative e di false notizie sull’organizzazione) a volte è effettivamente un organismo potente. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha decretato che le navi nordcoreane possono essere arrembate impunemente da marine di stati membri dell’ONU, il che in altre circostanze costituirebbe una violazione del diritto del mare.
Le Nazioni Unite hanno contribuito a uccidere 500.000 bambini iracheni mediante gravi sanzioni contro l’Iraq negli anni ’90 dopo la Guerra del Golfo. Le sanzioni comprendevano l’interdizione del cloro, che può essere utilizzato per fabbricare bombe ma che è anche essenziale per depurare l’acqua. Emerge che se non si purifica l’acqua da bere i bambini e i neonati muoiono come mosche.
I neoconservatori dell’era Bush affermavano che l’Iraq violava le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla distruzione delle sue armi biologiche, chimiche e nucleari e sui laboratori di sperimentazione di armamenti. Affermavano, in effetti, che gli Stati Uniti dovevano entrare in guerra con l’Iraq come modo per far valere tali risoluzioni dell’ONU!
Dunque Washington ignora o fustiga l’ONU salvo quando esso fa qualcosa che gli Stati Uniti possono rivolgere a proprio vantaggio.
Ma consentitemi di ripeterlo. Il pretesto della guerra illegale di Bush contro l’Iraq è stato che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU aveva condannato ripetutamente Baghdad.
L’ONU ha imposto pesanti sanzioni all’Iran perché non era trasparente riguardo ai suoi piani di arricchire l’uranio e perché non aveva interrotto il ciclo del combustibile. Nel periodo dopo il 2012 alcuni iraniani in effetti non hanno potuto ricevere i medicinali di cui avevano bisogno poiché le sanzioni contro l’Iran avevano colpito l’economia in modo tale da impedire a una famiglia di classe media di permettersi tali medicine.
Dopo aver rovinato l’Iraq e danneggiato pesantemente l’Iran (che neppure aveva un programma di armamento nucleare, mentre Israele ha tra le 200 e le 400 testate nucleari) il minimo che l’UNSC poteva fare riguardo alla concertata colonizzazione e politica di apartheid israeliana in Palestina era dare carta bianca alle nazioni e ai popoli del mondo per punire Israele per la sua sfacciata sfida alla legge internazionale.

Da ZNetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale: Informed Comment
Traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.