La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

domenica 21 agosto 2016

Turchia: chi ha ucciso Hande Kadere?

di Serena Tarabini
Il corpo carbonizzato e mutilato di Hande Kadere Yasasi era stato rinvenuto lo scorso 8 agosto. Transessuale, di soli 23 anni, da tempo era in prima linea nella lotta per i diritti della comunità LGBTQ in Turchia. Gli amici più stretti la ricordano come una persona mite, ma coraggiosa. Fecero il giro del mondo le immagini che la ritraevano , un anno fa, mentre resisteva ai poliziotti incaricati di dissolvere il gay pride di Istanbul, sedendosi per terra di fronte a un blindato che sparava acqua pressurizzata. Hande Kadere lavorava per strada, era continuamente esposta a rischi.
Era una persona che non stava in silenzio. I movimenti LGBTQ turchi indicano come un movente del suo assassinio proprio la sua determinazione nel denunciare a violenza e le ingiustizie nei confronti di gay lesbiche e trans in Turchia.
Secondo i dati di Trans Europa, la Turchia è il paese dove si verifica il numero più alto di assassinii ai danni di trans. Solo due settimane fa sempre a Istanbul il corpo senza vita di un gay siriano è stato ritrovato orrendamente mutilato.
In Turchia negli ultimi anni l’intolleranza nei confronti di gay e trans, è aumentata. A Istanbul, i Gay Pride degli ultimi due anni sono stati vietati e le tante persone che nonostante il divieto sono scese in piazza , in corteo o anche a piccoli gruppi, sono state attaccate con lacrimogeni, idranti e pallottole di gomma.
Ad essere tollerati invece, denunciano associazioni e movimenti, sono affermazioni omofobiche e transfobiche che alimentano odio e portano a crimini, il più delle volte senza responsabili.
#HandekadereSesver, dai voce a Hande Kadere è l’hashtag che guida la campagna e la protesta contro la violenza che l’ha uccisa e che accompagnerà la manifestazione convocata dal movimento LGBTQ di Istanbul e il comitato Gay Pride pomeriggio nel cuore di Istanbul.

Fonte: Radiopopolare.it 

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