di Roberto Musacchio
A giudicare dalle rabbiose reazioni di Schaeuble e di altri leaders conservatori tedeschi, la riunione dei capi di governo dei Paesi del Sud d’Europa ha lasciato un segno. E piovono già contumelie e minacce. Contro i socialisti che si fanno egemonizzare da un leader di estrema sinistra. E contro Tsipras cui si manda a dire che potrebbe non avere la prossima rata del prestito. Sta di fatto che non solo la riunione c’è stata, ma ha anche prodotto un testo condiviso e un nuovo appuntamento già previsto in Portogallo. Si può dire che si comincia a intravedere la strada per un avvio di multilateralismo con la presenza di un polo mediterraneo.
Non ancora un multipolarismo con il riconoscimento di punti di vista diversi e alternativi quale sarebbe necessario ad una Europa che fosse un vero soggetto politico democratico. Le cose condivise nella riunione, per quello che ho letto, sono naturalmente anche discutibili. Ma lo sforzo di forzare l’agenda in chiave di una Europa solidale, che ricerca sviluppo, armonizzazione, cooperazione, pace e guarda ai giovani è reale. con indicazioni che possono anche incidere nell’immediato a partire dal prossimo eurogruppo.
Non ancora un multipolarismo con il riconoscimento di punti di vista diversi e alternativi quale sarebbe necessario ad una Europa che fosse un vero soggetto politico democratico. Le cose condivise nella riunione, per quello che ho letto, sono naturalmente anche discutibili. Ma lo sforzo di forzare l’agenda in chiave di una Europa solidale, che ricerca sviluppo, armonizzazione, cooperazione, pace e guarda ai giovani è reale. con indicazioni che possono anche incidere nell’immediato a partire dal prossimo eurogruppo.
D’altronde Tsipras ha sempre detto con chiarezza che avrebbe giocato fino in fondo la carta europea e che anche a questa riunione avrebbe contato molto avere cose da proporre. Il vecchio ” chi ha filo tesse”. Certo la situazione è così drammatica che l’urgenza di una svolta radicale è fortissima. Certo quei capi di governo riuniti da Tsipras non sono esattamente tutti campioni del cambiamento. Ma una strada e una idea politica si vedono e sono in campo. D’altronde anche la gestione furbesca ed accomodante che si sta facendo da parte delle elites della stessa Brexit ci dice di quanto ci sia bisogno di una strada di sinistra per un’altra Europa. In primis ne hanno bisogno i migranti, vero capro espiatorio di questa situazione.
Tsipras sta facendo la sua parte. Chi, come io penso, è convinto che la partita europea sia quella decisiva è chiamato a fare la propria.
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