di Giovanni Sarubbi
Sono anni che andiamo dicendo che le religioni non sono il motore della guerra. Sono anni che diciamo che le guerre si fanno per soldi, per conquistare mercati, materie prime, posizioni geopolitiche. Sono anni che diciamo che l’attuale “terza guerra mondiale a pezzi”, che si sta combattendo dall’11 settembre del 2001, puzza di petrolio e di polvere da sparo. Ma tutto quello che diciamo, oramai ripetutamente, sembra non contare nulla.
Ciò che appare, o meglio, ciò che i mass-media fanno apparire come vero e reale, prevale su ciò che le apparenze coprono e mistificano. E così, in un periodo di secolarizzazione spinta come quello attuale, la grande maggioranza della popolazione crede che siano le religioni il motore delle guerre, ed in particolare la responsabilità sarebbe di un’unica religione, quella islamica. Ed è lo stesso schema che viene usato da oltre un secolo, prima contro la religione ebraica, a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, oggi contro l’islam.
Le religioni sono state, nel corso dei secoli, strumentalizzate per giustificare le guerre, per dare ad esse una qualche motivazione diversa dal becero interesse economico. Uccidere, poi, è qualcosa che ripugna alla grandissima parte degli esseri umani. L’uccisione di altri esseri umani, ma la stessa uccisione di altri esseri viventi, anche quelli usati come alimenti, è stata da sempre legata al volere di una qualche divinità. L’agnello sacrificale come il toro o il montone erano uccisi in sacrificio ad un qualche Dio in alcune occasioni legate ai cicli agricoli. Sacrifici che poi si trasformavano in pasto per i sacerdoti o per quelli che avevano offerto il sacrificio. Ancora fino ad una quarantina di anni fa io personalmente ho assistito, in Italia, alla macellazione di qualche animale domestico, tipo pecora o maiale, come se si trattasse di un rito sacro, con la persona che eseguiva l’uccisione dell’animale compiere dei gesti rituali e dire parole a me incomprensibili, come per richiedere il consenso di un qualche Dio.
Le religioni sono state utilizzate da chi deteneva il potere politico per legare a se la popolazione del proprio stato. Questo schema è praticamente inalterato da svariati millenni, qualsiasi sia la forma dello stato e i rapporti sociali esistenti. È stato così ai tempi dei faraoni, dell’impero romano, nel medioevo, con la monarchia o la repubblica, col sistema schiavistico o con la proprietà privata dei mezzi di produzione o con l’imperialismo attuale giunto al suo massimo sviluppo possibile, con tutto il potere economico mondiale nelle mani di poche decine di persone, fra l’altro invisibili alla grande maggioranza della popolazione del mondo.
È così anche con l’Isis e la guerra in corso. L’amico Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, ha fatto una ricerca dettaglia su come è nato il terrorismo che insanguina l’Europa (peacelink.it). Leggete la ricerca, per favore. Ci sono le date, tutti i riferimenti giornalistici, le decisioni prese, tutto. Solo chi non vuole vedere può alla fine qualificare come “islamico” ciò che si definisce Isis o Daesh che dir si voglia. L’amico Marescotti non ha inventato nulla, si è limitato a mettere in ordine tutte le notizie finora note.
Lo stesso lavoro lo ha fatto anche un altro personaggio sicuramente più famoso di Marescotti. Si tratta di Robert F. Kennedy, jr., figlio di Bobby Kennedy (ex Ministro della Giustizia USA, assassinato dopo il fratello) e quindi nipote del Presidente John F. Kennedy.
Egli ha scritto un lungo articolo pubblicato il mese scorso e rintracciabile, nell’originale inglese, al seguente link: politico.eu . L’articolo, dal titolo: “Robert Kennedy jr: Perché gli arabi non ci vogliono in Siria”, è stato tradotto in italiano e ne esistono due versioni reperibili ai seguenti link: vocidallestero.it , diegosiragusa.blogspot.it . (Cliccando sul seguente link si può scaricare un file PDF contenente l’articolo sia in inglese che nelle due versioni italiane).
Leggete per favore questo articolo di Kennedy. Egli non è un terrorista, non è un comunista, si è occupato finora di ambientalismo. È un uomo tutto interno al mondo statunitense ed al di sopra di ogni sospetto di complottismi, con una famiglia, quella dei Kennedy, che è stata ed è legata profondamente al potere americano.
Egli mette in luce tutto ciò che la CIA ha da anni compiuto nei paesi arabi. Le bombe messe a Parigi e Bruxelles, dice Kennedy, non sono nulla rispetto a quelle che la CIA ha messo nelle moschee, nei mercati, negli aeroporti iracheni, iraniani da mezzo secolo a questa parte per destabilizzare i governi locali e imporre al potere governi compiacenti con gli interessi petroliferi americani. Ne sappiamo anche noi qualcosa con l’affare Mattei.
Di questo terrorismo marcato USA non troviamo nulla sui nostri media. Ed infatti l’articolo di Kennedy , così come quello di Marescotti, non hanno suscitato alcun clamore mediatico. Sono stati totalmente ignorati. Eppure sono la verità. E non si tratta di una cosa nuova. Già da anni si parla di queste cose e si sa che il motivo della guerra alla Siria non sono gli interessi del popolo siriano, come hanno strombazzato in lungo ed in largo i nostri mass-media, ma la decisione del governo Assad di rifiutare la creazione di un gasdotto Exxon-Mobile dal Qatar fino all’Europa, passando per la Siria. Assad ha invece optato per la creazione di un gasdotto con l’Iran e da qui lo scoppio della guerra in Siria, con tutto ciò che ne è conseguito.
Non voglio dirvi altro, leggetevi gli articoli, quello di Marescotti, quello di Kennedy.
La religione islamica non è il motore della guerra attuale. Si combatte, si muore e si distrugge per il gas ed il petrolio. Chi sostiene la guerra puzza di gas e petrolio e di polvere da sparo, alias aziende militari che stanno facendo affari d’oro. Oggi come nel passato si usano mercenari per combattere, quelli che oggi chiamano foreing-fighters, persone addestrate a compiere atti disumani a comando. Leggendo le cronache degli attentati compiuti in Europa, si può verificare come gli autori di tali stragi non hanno nulla del militante religioso. Ma hanno sicuramente un addestramento militare, la capacità di usare armi ed esplosivi che non si acquisiscono frequentando sale di preghiere Islamiche o di una qualsiasi altra religione. Gli addestramenti militari vengono forniti dagli stati attraverso i propri eserciti o da strutture paramilitari organizzate da movimenti politici di estrema destra o dalla mafia.
E se proprio non riuscite a liberarvi dalla paura dell’islamico della porta accanto, significa che una volta di più avremo verificato come ripetere una bugia all’infinito la trasforma in una verità anche se essa è palesemente falsa. Sulla vostra incapacità di pensare e di analizzare ciò che vi viene raccontato, si basano coloro che da questa guerra stanno ricavando profitti immensi. Ma si tratta di soldi sporchi di sangue, soldi maledetti come maledetti saranno coloro che sostengono la guerra o la combattono e che se la prendono con i migranti o con le donne islamiche solo perché portano il velo.
Scegliete la vita, rifiutate la guerra.
Fonte: Pressenza
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