di Giuseppe Sedia
Il vento dell’indignazione antimilitarista dovrebbe portare a Varsavia attivisti e dissidenti da tutto il mondo. Il mese scorso a Praga, il Czech Peace Movement aveva organizzato un’assemblea per la pace. Le sigle si sono poi ritrovate due settimane dopo in Piazza Venceslao per manifestare contro il crescente interventismo della Nato nell’Europa dell’Est. Nel novembre del 2002 era stata proprio la capitale della Repubblica Ceca a ospitare il summit dell’Alleanza Atlantica. Ma erano altri tempi. Allora, l’invasione dell’Iraq era alle porte, e George Bush Junior si era perfino spinto a lodare la creazione del Consiglio Nato-Russia, istituito pochi mesi prima a Roma.
Ma la società civile nei paesi della regione è consapevole che dopo la riunione dei capi di stato dei ventotto paesi membri della Nato, le relazioni diplomatiche con il vicino russo non saranno più le stesse di prima. Una consapevolezza che nasce dalla presenza continua ma «a rotazione» di quattro battaglioni di 10mila soldati che si alterneranno ogni sei mesi in Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. Un controsenso finanche linguistico. Da qui nasce l’idea di mettere in piedi un summit alternativo negli spazi del centro scientifico Copernico, organizzato dal network internazionale «No to War – No to Nato».
La dirigenza del PiS vuole che tutti fili liscio a Varsavia. Questa volta il partito fondato dai fratelli Kaczynski ha provato a giocarsi in anticipo la carta della dissuasione. Una strategia confermata a maggio scorso dall’arresto di Mateusz Piskorski, leader del partito anti-imperialista Zmiana («cambiamento» in polacco ndr), accusato di spionaggio per conto della Russia.
«Le previsioni riguardanti il prossimo vertice della Nato dicono sempre più chiaramente che il vero obiettivo dell’Alleanza Atlantica a Varsavia è quello di prevenire l’emergenza di movimenti sociali che possano emancipare l’Europa dalla tutela americana», aveva denunciato Piskorski poco prima di finire nei guai con la giustizia. Un episodio senza precedenti nella storia recente della Polonia. Il PiS e l’anfitrione del summit, il ministro degli esteri russofobo Antoni Macierewicz, hanno voluto mandare un segnale forte agli oppositori del PiS. Non era mai successo prima d’ora nella storia della terza Repubblica polacca che un ex-membro del Sejm, la camera bassa del parlamento polacco fosse arrestato.
Un episodio che ha offerto alle sigle antagoniste un motivo in più per intensificare la mobilitazione in vista di un fine settimana che si preannuncia particolarmente intenso per gli organizzatori del controvertice. Sul palco dell’alternative summit oggi saliranno anche la colonnella dissidente americana Ann Wright, la deputata basca femminista Maite Mola di Izquierda Unida e la parlamentarista dei Verdi finlandesi Tarja Cronberg.
Fonte: il manifesto
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