La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 3 agosto 2016

Il nostro grado di civiltà e la lezione di Sandro Margara

di Giovanni Russo Spena e Maurizio Acerbo
Ci associamo al ricordo e all’omaggio che Stefano Anastasia e Patrizio Gonnella hanno reso sul Manifesto a Sandro Margara. Come giustamente ricordato e’ stato il più grande difensore dei diritti dei detenuti italiani, non astrattamente ma nella aspra e faticosa pratica quotidiana di magistrato e di capo dell’amministrazione penitenziaria. È’ stato un maestro la cui lezione e il cui esempio rimarranno un punto di riferimento per chi si batte per una società più giusta e umana. La pena non può e non deve essere vendetta, il carcere non deve essere luogo di mortificazione dei diritti e della dignità della persona.
Con amarezza ripensiamo alla tristissima vicenda che lo vide pugnalato alle spalle proprio da un governo di centrosinistra che avrebbe dovuto essergli amico.
È stato un grande maestro anche per le comuniste e i comunisti garantisti e libertari. Ci ha fatto comprendere che l’orizzonte rieducativo della pena deve diventare – e non lo e’ ancora – un asse strategico per tutte le sinistre e dovrebbero esserlo anche per le nuove soggettivita’ che cercano di interpretare e dare voce al l’indignazione dei cittadini. Gli dobbiamo moltissimo. Non ne dimenticheremo l’insegnamento e la bonomia.
Parafrasando Voltaire vien da dire che dallo stato delle carceri si vede il grado di civiltà anche della sinistra. Da comunisti libertari lo ricordiamo con infinita riconoscenza.
Fonte: Il manifesto 

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