Intervista a André Takahashi di Geraldina Colotti
André Takahashi, sociologo, è un giovane cyberattivista brasiliano, attivo nella rete Actantes, in Tv drone e nel coordinamento dei media bolivariani Voces del Alba: «uno dei fondatori di Indymedia Brasile – dice al manifesto – perno dell’informazione globale alternativa tra la fine degli anni ’90 e il 2000. L’esperienza ricchissima di una nuova sinistra non dogmatica, che ha anticipato i movimenti orizzontali come Occupy. Da lì – spiega – ho cominciato a percepire che, più che aspettarsi un cambiamento di politica dai governi, occorreva organizzarsi a livello popolare, soprattutto con l’informazione alternativa per mostrare una realtà diversa, che i media egemonici occultano».
Di cosa si occupa la rete Actantes?
"Si lavora con la produzione di software liberi e in difesa della libertà di internet. Il caso Snowden ha mostrato che siamo costantemente monitorati e che i nostri dati vengono utilizzati sia dall’intelligence che dalle grandi imprese per fini di mercato. Grandi agenzie di viaggi statunitensi o europee arrivano a proporre pacchetti mirati a seconda che tu abbia un computer avanzato oppure uno cinese o non aggiornato. Promuoviamo corsi di crittografia, una tecnica che consente di filtrare un messaggio rendendolo esplicito solo a chi abbia una password condivisa, forniamo video per campagne virtuali che denuncino le violazioni della privacy. Ci uniamo ad altri attivisti come nel progetto Tv drone: a partire dalla fine del 2014 per me è diventato impossibile separare il cyberattivismo dall’azione politica."
Perché?
"Da quel momento è cominciato il gran ritorno indietro nella società brasiliana, con l’elezione del Congresso più conservatore della storia democratica, composto da molti parlamentari dell’ex dittatura militare, da evangelici e latifondisti che hanno proposto progetti di legge reazionari come quello per abolire la pillola del giorno dopo, per “curare” i gay come se fossero malati, quello antiterrorista che consente di perseguire i movimenti. Così abbiamo cercato alleanze con bloggers e mediattivisti per portare avanti campagne libertarie come quelle per la legalizzazione della marijuana. Quello del narcotraffico è un grande problema, per depotenziarne gli interessi, l’unica è depenalizzare le droghe."
Cosa pensa della situazione in Brasile?
"Condivido l’analisi di Joao Pedro Stedile, del Movimento Sem Terra. Stiamo scontando gli errori politici del Partito dei lavoratori, che ha impostato la governabilità su una politica sviluppista. Per mitigare la povertà di vasti settori popolari e favorire una maggior ridistribuzione della rendita non ha creato cittadini consapevoli e un solido sistema di garanzie, ma consumatori che ora, a fronte della crisi economica, senza soldi sono diventati nervosi. Il dato più preoccupante è che, dopo decenni, abbiamo visto tornare la destra per strada, crescere e farsi più aggressiva. Le manifestazioni delle destre si sono rapidamente radicalizzate. Il loro unico obiettivo è cancellare dalla scena politica il Pt, che considerano una pericolosa organizzazione comunista… Il potere mediatico fa loro da apripista per colonizzare le coscienze e arrestare i processi di cambiamenti in America latina."
Fonte: il manifesto
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