di Comitato del no al referendum costituzionale
Domenica scorsa si è svolta l’assemblea nazionale del Comitato per il No nel referendum costituzionale. Vi hanno partecipato i militanti e i referenti dei comitati locali (ormai a quota 510) giunti da tutta Italia, per confrontarsi, discutere delle prospettive della campagna elettorale, scambiarsi informazioni, condividere le problematiche. Sono state discusse e messe a punto le linee guida da seguire nella campagna di comunicazione e le strategie politico-organizzative necessarie ad affrontare i due mesi che ci separano dal voto (ancora in mente dei, anzi in mente Renzi).
«Il No è cresciuto – si legge nel documento finale, la cui versione integrale è disponibile su www.iovotono.it, dove si trova anche la registrazione video della giornata – fino a rendere contendibile il risultato referendario, ma c’è ancora molto da fare per vincere e bloccare la pessima modifica della Costituzione. Lottare per il No rappresenta una scelta che vuole ridare ruolo e protagonismo alle elettrici e agli elettori, chiedendo loro di scegliere e quindi di ritornare protagonisti. Nei mesi che ci separano dal voto – si legge ancora nel documento – dobbiamo sviluppare un’azione capillare insieme a tutti i soggetti che sono per il No per raggiungere il maggior numero possibile di elettrici e di elettori». Specialmente ora che «in appoggio al governo stanno scendendo in campo gruppi di potere economici e finanziari nazionali e internazionali, lanciando minacce tutt’altro che larvate al nostro paese. Le elettrici e gli elettori hanno nelle loro mani scelte decisive e possono respingere questi ricatti». «È il governo ad avere scelto di imporre queste modifiche della Costituzione e a noi non è rimasta altra strada che votare No. Se vincerà il No sarà possibile fare gli aggiustamenti necessari senza scivolare verso un premierato forte per effetto combinato delle modifiche della Costituzione e dell’Italicum», che avrà «effetti profondi sui principi fondamentali della prima parte della Costituzione». Costituzione che «ha già oggi molti aspetti inattuati» e con la riforma «si rischia di completare un disegno di svuotamento» già in corso. «A questo riguardo esprimiamo grande preoccupazione per l’omicidio di un lavoratore in sciopero a Piacenza» e per le due morti sul lavoro avvenute nel giro di poche ore. In cantiere, due giorni di manifestazioni, il 29 e 30 ottobre e una iniziativa diffusa su tutti i territori per la chiusura della campagna elettorale il giovedì e venerdì precedenti il voto. Il governo – conclude il documento – ci propone un cambiamento che in realtà è un arretramento delle condizioni di vita delle persone, meglio allora dire un secco No».
Fonte: Il manifesto
Originale: http://ilmanifesto.info/la-strada-giusta/
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