di Unione Sindacale di Base
Oltre 10.000 persone sono trattenute a Calais, gabbia nel cuore della “fortezza Europa”, grazie al trattato di Le Touquet, firmato nel 2003 tra la Francia e l'Inghilterra. Un trattato che di fatto ha trasformato la vita di donne e uomini, perché migranti, in un vero inferno nell'indifferenza totale. Proprio queste donne e questi uomini, fuggiti da guerre geopolitiche ed economiche, sono diventati il capro espiatorio di una crisi economica che nell’eurozona ha prodotto oltre 20 milioni di senza lavoro di ogni età, come riportano recenti dati Eurostat.
Per questo la Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo (CISPM), manifesterà sabato 1 ottobre a Calais, con un corteo che partirà alle ore 14.00 dalla “Giungla”.
“Abbiamo deciso di manifestare proprio là dove il fallimento dell'Unione Europea si vive con violenza, con muri e fili spinati, sul corpo di donne e uomini che pagano il fatto di essere diversi per la loro provenienza geografica”, spiega Aboubakar Soumahoro, portavoce della CISPM.
“L'Unione Europea, insieme ai suoi Stati Membri, ha deciso di usare i migranti come arma di distrazione di massa per nascondere e insabbiare le proprie responsabilità politiche dirette e indirette. Cioè promuovendo misure e scelte politiche come il Regolamento Dublino III – precisa Soumahoro – che condannano e disumanizzano i migranti, come vediamo a Calais, a Ventimiglia, a Chiasso e nelle varie frontiere. La costruzione del muro e la militarizzazione del confine tra la Francia e l'Inghilterra, con un costo di 2,7 milioni, è la dimostrazione di questa barbarie politica e umana dell'UE, che dal 2.000 al 2015 ha speso 13 miliardi di euro per contrastare la libertà di movimento delle persone”.
“L'Italia, a sua volta, condivide la stessa politica – denuncia il portavoce CISPM – costringendo i migranti e i profughi a vivere in una ghettizzazione sociale e lavorativa. Ragion per cui una delegazione dall'Italia raggiungerà il corteo di Calais, per unirsi al coro di denuncia contro quella che è diventata una vera caccia alle streghe, alimentata anche in Italia da parte del governo di Matteo Renzi e da certe forze politiche per l'affermazione sul piano elettorale”.
“Questo appuntamento porterà alla condivisione e alla partecipazione della CISPM allo sciopero generale del 21 ottobre e alla manifestazione nazionale del 22 ottobre a Roma – conclude Soumahoro – perché la ricerca della convergenza passa attraverso i bisogni materiali, come il diritto al lavoro, all'abitare e contro ogni forma di razzismo e fascismo”.
Fonte: Contropiano
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