La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 10 dicembre 2016

Grecia, il governo Tsipras stanzia 620 milioni per le pensioni minime

di Adriano Manna
Oltre 620 milioni di euro destinati a 1,6 milioni di pensionati che percepiscono meno di 850 euro al mese. È questo il tesoretto che il governo greco a guida Syriza destinerà alle pensioni minime per le tredicesime di Natale, a cui si aggiungono lo stop dell’aumento dell’Iva per le isole dell’Egeo e l’assunzione di 5mila medici per il martoriato sistema sanitario pubblico ellenico (la Sanità ha subito tagli pari al 35% del budget totale dal 2009 a oggi). Le iniziative, mirate ad interrompere il circolo vizioso dell’austerity, si sono rese possibili grazie all’avanzo primario, doppio rispetto alle previsioni, con cui si è chiuso il bilancio dello Stato per il 2016.
La decisione del governo guidato dal Premier ellenico Alexis Tsipras è destinata tuttavia a creare non poche tensioni con Bruxelles, dal momento che i creditori si aspettavano che tale tesoretto venisse destinato alla riduzione del debito.
Lo stesso aumento dell’Iva per le isole dell’Egeo rientrava nelle richieste avanzate da UE, FMI e BCE all’interno del piano di rientro dal disavanzo pubblico che era stato posto come precondizione per l’accesso agli aiuti internazionali.
La sensazione è che il governo greco, approfittando anche del quadro di forte instabilità che contraddistingue la situazione politica nell’Unione, e in particolare nell’area Euro, sia intenzionato ad utilizzare nel prossimo futuro gli avanzi primari di bilancio generati dalla recente, seppur flebile, ripresa economica, per implementare i primi punti del “piano umanitario” che era parte fondamentale del programma elettorale con cui Syriza ha vinto le elezioni la scorsa primavera.
Per il Premier Alexis Tsipras, tuttavia permane sul tavolo la questione principale, rappresentata dalla dubbia sostenibilità dei conti pubblici nel medio periodo, e in quest’ottica rimane centrale la partita sulla ristrutturazione del debito ellenico con i creditori internazionali.

Fonte: sinistraineuropa.it 

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