di Marina Della Croce
Domenica prossima, a una settimana dal referendum, quell’arcipelago di soggettività democratiche che ha sostenuto il No si ritroverà a Roma in un’assemblea che già dal titolo (“Ricominciamo dal No(i)”) non nasconde l’intenzione di continuare a camminare insieme. Forse senza sapere ancora dove, ma almeno provando a restare insieme. Annunciato nell’ottobre scorso, l’incontro è promosso dalle Città in comune e dalla Politica di tutt@, la prima è una rete di liste locali di alternativa e la seconda raccoglie al suo interno associazioni, realtà civiche e culturali, intellettualità.
Il senso dell’iniziativa è innanzitutto affermare che in quel 60% referendario non ci sono solo i Cinquestelle, la Lega e Forza Italia, ma anche le sinistre, in un ruolo per nulla secondario. Si tratta delle varie componenti politiche, esperienze sociali, sensibilità culturali che in ogni angolo d’Italia si sono raccolte intorno ai Comitati. Un vasto aggregato che si è impegnato per proteggere la Costituzione dalle manomissioni ma che si è poi felicemente sorpreso dell’unità politica con cui ha condotto e vissuto la campagna elettorale. E una prima verifica di questo sentire collettivo si avrà proprio nell’appuntamento di domenica.
Il senso dell’iniziativa è innanzitutto affermare che in quel 60% referendario non ci sono solo i Cinquestelle, la Lega e Forza Italia, ma anche le sinistre, in un ruolo per nulla secondario. Si tratta delle varie componenti politiche, esperienze sociali, sensibilità culturali che in ogni angolo d’Italia si sono raccolte intorno ai Comitati. Un vasto aggregato che si è impegnato per proteggere la Costituzione dalle manomissioni ma che si è poi felicemente sorpreso dell’unità politica con cui ha condotto e vissuto la campagna elettorale. E una prima verifica di questo sentire collettivo si avrà proprio nell’appuntamento di domenica.
Ma per gli organizzatori l’assemblea rappresenterà soprattutto un primo confronto sul voto referendario, sul suo connotato sociale, su come interpretarlo e sulle conseguenze politiche che, fin da subito, con la crisi del governo Renzi, stanno già determinando cambiamenti e turbamenti. È annunciata la presenza di esponenti dell’Anpi, della Fiom, dell’Arci oltre, ovviamente, agli animatori del Comitato del No. Tra i tanti interventi previsti, quello di giuristi come Luigi Ferrajoli, Anna Falcone, Livio Pepino e Felice Besostri, di intellettuali e analisti come Tomaso Montanari, Paolo Freccero, Tonino Perna, Lidia Menapace, Marco Revelli, Ida Dominijanni, Vezio De Lucia, Francesca Fornario, Andrea Baranes, Alfonso Gianni, Monica Di Sisto, Claudio Riccio, esponenti politici come Walter Tocci, Nicola Fratoianni, Vincenzo Vita, Paolo Ferrero, Massimo Torelli, a cui si aggiungeranno numerosi amministratori locali e attivisti di associazioni e movimenti.
C’è una crescente attesa intorno a quest’appuntamento. Non foss’altro perché la geografia sociale emersa dal voto del 4 dicembre, che conferma la necessità di raccogliere l’estesa opposizione al liberismo, dovrebbe imporre a queste componenti critiche risposte politiche adeguate e credibili. A maggior ragione di fronte alle brusche accelerazioni che stanno scuotendo e movimentando il quadro istituzionale.
L’incontro si svolgerà domenica a Roma dalle 10 del mattino fino a metà pomeriggio. L’appuntamento è al Roma meeting center di Largo dello Scoutismo 1 (metro B – Piazza Bologna).
Fonte: Il manifesto
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