di Luciana Santos
Il giorno 12 maggio del 2016 entra nella storia come palcoscenico di un avvenimento vergognoso e oltraggioso. La maggioranza del Senato Federale, strappando la Costituzione, ha approvato l’ammissibilità di un impeachment senza fondamento giuridico. In conseguenza di ciò, la presidente Dilma Rousseff, eletta con oltre 54,5 milioni di voti, sarà sospesa dalla carica e, senza avere commesso crimine alcuno, sarà giudicata dal Senato. Arbitrariamente, la presidente è strappata dal suo posto e con lei esce un progetto di paese, un ciclo di sviluppo che ha ridotto sostanzialmente le diseguaglianze sociali e regionali. Il vice presidente Michel Temer, che ha aderito alla cospirazione e ne è divenuto uno dei capi, entrerà nel Palazzo del Planalto (Palazzo dell’Altopiano, sede del governo ndt) dalla porta di servizio, con l’imposizione di una vera “elezione indiretta”. Usurperà la sedia presidenziale e capeggerà un governo illegittimo.
Di fronte a questa realtà, inizia una nuova tappa della resistenza democratica e popolare, tanto impegnativa quanto imperativa: rafforzare la giornata di mobilitazione per sconfiggere il golpe nel giudizio del Senato e opporsi con tenacia al governo illegittimo di Temer che arriva armato di un selvaggio programma neoliberale. Che rappresenta l’arretramento politico, arretramento di diritti e avvilimento della sovranità nazionale.
A partire da questo giorno 12, con la democrazia ferita, il paese vivrà un periodo di grandi incertezze e vivrà una situazione tesa e inedita: il confronto tra due blocchi politici e sociali, avendo da un lato la presidente Dilma Rousseff, detentrice del mandato legittimo, ma illegalmente allontanata, e dall’altro il vice presidente Michel Temer, posto sul trono da un golpe.
Nel corso di questa giornata reazionaria, quanto odio, quanta intolleranza e procencetti sono stati e continuano ad essere lanciati contro la prima donna presidente del Brasile! Davanti a queste aggressioni e di fronte alla democrazia a rischio, la presidente Dilma ha lottato con carattere e coraggio politico ed è così che si porrà davanti alla mobilitazione del popolo, per preservare la democrazia, sconfiggere il golpe, difendere le conquiste del periodo dei governi Lula e Dilma.
Nonostante la vittoria che hanno raggiunto, i golpisti hanno lasciato cadere le maschere e raccolgono repulsione, dentro e fuori dal paese. Fin dall’infame sessione della Camera dei Deputati, il 17 aprile, passando dai dibattiti delle votazioni che sono appena avvenute in Senato, questo processo di impeachment si rivela proprio per quello che è: la versione contemporanea dei vecchi golpe di cui fu vittima la democrazia nel nostro paese.
Le contraddizioni che avvolgono la congrega che sostiene Temer, l’illegittimità e la fragilità del suo governo, le misure antipopolari e antinazionali che dovrà adottare, la lotta decisa che subirà dalle forze democartiche e popolari potranno produrre un impasse dalle gravi conseguenze che potrà portare un insieme di senatori a concludere che non c’è soluzione della crisi al di fuori della democrazia.
Il PCdB reitera per questo la proposta della realizzazione di un plebiscito per elezione diretta del presidente. Siamo convinti che spetta al popolo, dall’alto della sua sovranità, decidere quale sia il miglior cammino perché il paese superi la crisi e restauri la democrazia.
Questa battaglia per un plebisicito aumenta la possibilità di conquistare i voti necessari per l’assoluzione della presidente Dilma, in quanto dialoga con un gruppo di senatori che difendono la proposta di anticipare le elezioni presidenziali e va nella direzione dell’aspirazione popolare. Inoltre, la bandiera del plebiscito dà una prospettiva, rialimenta di nuove energie la resistenza democratica e popolare per contrapporci al goveno illegittimo di Temer.
Le forze democratiche e popolari, le istituzioni che credono nella democrazia, come università, giuristi, avvocati, intellettuali, artisti siamo tutti sfidati a partire da adesso a rafforzare la mobilitazione del nostro popolo e di ampli settori della società per sconfiggere il golpe nel Senato Federale.
Affrontiamo con fermezza le sfide di questa nuova tappa della lotta contro il golpe, allarghiamo le nostre forze, abbracciamo con entusiasmo l’agenda della mobilitazione del Frente Brail Popular, del Frente Povo sem Medo e delle molteplici articolazioni democratiche affinché cresca la resistenza del popolo, dei lavoratori e di ampi settori progressisti, perché alla fine vinca la democrazia!
Articolo pubblicato su Vermelho
Traduzione di Teresa Isenburg
Fonte: Rifondazione Comunista
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