Intervista a Marga Ferrè di Argiris Panagopoulos
“Vogliamo vincere le elezioni di giugno con il programma di 50 proposte che abbiamo fatto con il Podemos, seguendo l’esperienza di SYRIZA, della Grecia e della Sinistra portoghese per cambiare in nostro paese e l’Europa”, ha sottolineato Marga Ferrè, che ha partecipato al gruppo che ha elaborato il programma comune con Podemos come membro della Presidenza Federale delle Sinistra Unita e responsabile della Segreteria di Politica, Programmazione ed Elaborazioni tematiche del partito. Il 98% dei 144.540 membri di Podemos, o 62% dei membri che hanno partecipato al referendum interno hanna votato a favore dell’accordo con la Sinistra Unita. L’87,8% della gente di Sinistra Unita ha votato a favore dell’accordo, solo il 10,5% ha votato “contro”, e la partecipazione è arrivata al 32,067% o alle 23.109 persone provenienti dai 22.321 membri e i 49.720 amici del partito che avevano il diritto di voto.
Lei ha partecipato al gruppo di elaborazione del programma comune tra Podemos e Sinistra Unita…
"Abbiamo formulato una proposta del governo che comprende 50 misure che siamo impegnati di applicare con la formazione del nuovo governo. Siamo tutti molto soddisfatti del risultato. Sia la Sinistra Unita sia il Podemos volevamo evitare la formazione di un programma pre-elettorale, perché il nostro obiettivo è un accordo di governo del paese. Vogliamo misure concrete per cambiare principalmente due cose, la situazione economica con la fine dell’austerità, i tagli e la ristrutturazione dello Stato sociale, e la seconda l’adozione di misure per l’allargamento radicale della democrazia e la democratizzazione della nostra società, perché i livelli di corruzione del Partito Popolare sono arrivati alle stelle. La crisi economica e lo studio dell’esperienza greca ha fatto sia Podemos sia noi della Sinistra Unita a pensare molto bene le misure che dovevamo proporre. È stato relativamente facile concludere l’accordo perché lo avevamo elaborato tutto il periodo precedente. Le misure sociali che proponiamo per la Sanità e l’Istruzione pubblica sono molto buone e hanno come obbiettivo di rovesciare entro due anni i tagli che fanno fatto in questi due settori. Con la riforma fiscale che proponiamo avremo un successo, perché evitando un programma “ideologico” affrontiamo con le misure concrete che proponiamo anche in modo ideologico il neoliberismo."
Il 98% della base di Podemos e il 87,8% della base della Sinistra Unita e per di più con un record di partecipazione ha votato a favore dell’accordo…
"Questa è stata la risposta logica che ci aspettavamo. C’è una grande domanda sociale e una grande richiesta dalle basi dei due partiti per affrontare uniti la destra. La paura più grande della gente è che dopo le elezioni di dicembre si ripete di nuovo lo stesso scenario. L’unità della Sinistra Unita e Podemos provoca una rottura nel scenario politico che si è formato dopo le elezioni di dicembre. La destra e il Partito Popolare hanno capito il confronto e hanno trasformato il Podemos e la Sinistra Unita nel suoi nemici principali. Oggi non hanno paura dei socialisti, ma di noi, perché siamo gli unici che possono vincere le elezioni. Dovrebbe essere chiaro che questa non è una coalizione di sinistra, perché la sinistra si rappresentata dalla Sinistra Unita, ma è una più ampia coalizione che lotta per includere coloro che sono colpiti dalla crisi e per cambiare il nostro Paese, come ha fatto SYRIZA e Tsipras in Grecia. Non è solo la sinistra, ma tutta la gente che soffre dalla crisi. Stiamo vivendo ad un paradosso, perché le persone si sentono che sia Garzon che Iglesias appartengono allo stesso spazio politico. La gente gli vede come due amici che lottano per il bene di tutti aumentando l’entusiasmo dei cittadini e la pressione sociale per il cambiamento. La gente capisce che l’unità è la sua arma per sfidare la destra e l’austerità. La Sinistra Unita e Podemos non abbiamo fatto un accordo solo per mandare via la destra dal potere, ma per formare un governo progressista. Non è una coalizione contro il Partito Popolare, ma una coalizione a favore degli strati popolari colpiti dalla crisi."
Il partito socialista ha rifiutato qualsiasi proposta che avete avanzato, mentre alcuni dei suoi dirigenti hanno scatenato una campagna di vero stampo anticomunista, come quello che abbiamo vissuto ad altri tempi…
"Stanno cercando di far rivivere i timori anticomunisti di altri tempi. Questa robaccia non funziona. La Spagna ha cambiato. L’anticomunismo sembra ora di più come una isteria di estrema destra al periodo del golpe di stato del 1936. Il problema è che il nostro accordo con Podemos affonda il regime politico bipartitico che aveva sostenuto il Partito Socialista negli ultimi 40 anni. Il Partito Socialista perde una grande opportunità per sostenere un governo progressista. Ci sono settori della classe dominante che stanno spingendo il Partito Socialista di formare un governo ecumenico o di grande coalizione con il Partito Popolare per evitare la nostra vittoria alle elezioni. Non è un fatto positivo che i socialisti hanno fatto un accordo con i “Cittadini” o che si possono mettorsi di progettare una grande coalizione con la destra. Qualcosa che sarà molto difficile da far accettare ai cittadini democratici e la base del Partito Socialista. Abbiamo sempre tesa la mano e soprattutto alla base del Partito Socialista, che ha una profonda cultura contro la destra in contrapposizione con la leadership del partito che ha perso i punti di riferimento e può sciogliere lo stesso suo partito."
L’accordo comune sostiene la proposta per un referendum in Catalogna…
"La gente è stanca dal fatto che non ci sia una soluzione al problema della Catalogna. Il Partito Popolare e Partito Socialista semplicemente negano che c’è un problema. Sia la Sinistra Unita che Podemos non siamo nazionalisti e vogliamo che Catalogna continua a far parte della Spagna ma questo dove essere fatto in modo democratico. La Spagna è quasi uno stato federale che offre grandi autonomie, come in Catalogna, e non è possibile che si nega la forma che avrà la collaborazione della Catalogna con lo Stato spagnolo. Può esistere solo una soluzione democratica per la questione storica che solleva la Catalogna o il Paese Basco. In Catalogna con Ada Colau abbiamo dimostrato che ci possono essere migliori forme di cooperazione e di convivenza che possono essere molto più vantaggiose per i lavoratori. Il nazionalismo catalano è sempre stato un alleato della destra spagnola. Per vincere la destra catalana dobbiamo mettere la questione della democrazia. In Catalogna esiste un nuovo paradigma, la grande alleanza con Ada Colau è diventata la più grande forza nelle elezioni per il comune di Barcellona e a dicembre in tutta la Catalogna. Con Ada Colau non abbiamo proposto l’indipendenza, ma la rinascita democratica della Catalogna e di tutta la Spagna, creando un enorme entusiasmo e consenso. La Spagna è cambiata molto nel corso dell’ultimo anno…"
E cambierà ancora di più dopo la vostra vittoria alle elezioni di giugno…
"Non sarà facile. Si farà di tutto per evitare un governo di Podemos e di Sinistra Unita, anche se saremo almeno la seconda forza politica del paese. Posso dire dal profondo del cuore che, senza SYRIZA e quello che fatte in Grecia non sarebbe possibile il cambio in Spagna o non sarebbe possibile il cambio di governo in Portogallo. Avete provocato un terremoto politico. In Spagna non ci sarà nessun governo stabile senza di noi e Podemos né in Parlamento nè nelle strade e le piazze."
Articolo pubblicato su Avgi
Fonte: il manifesto sardo
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