di Vane Bix
Chi è Theresa May la nuova Prima Ministra britannica, una conservatrice “dura e pura” con tacchi a spillo e portabandiera dell’ideologia liberista più sfrenata…
1. Da mercoledì 13 luglio, Theresa May, Ministra degli Interni nel precedente governo, è la nuova Prima Ministra del Regno Unito dopo le dimissioni di David Cameron. May è la seconda Prima Ministra donna dopo Margaret Tatcher nella storia del Regno Unito, e come lei fa parte del Partito Conservatore.
2. Nella campagna referendaria ha supportato freddamente il ‘Remain’, ma nel suo discorso iniziale ha dichiarato che ‘Brexit significa Brexit’ e che il suo governo negozierà l’uscita e disegnerà il nuovo ruolo del Regno Unito nel mondo.
3. Theresa May è una figura di mediazione, e il suo governo si prefigura composto da entrambe le aree del Partito Conservatore, quella più intransigente rappresentata da Boris Johnson, che sarà il Ministro degli Esteri, e quella che ha appoggiato la campagna per il ‘Remain’, come Amber Rudd, che da Ministra dell’Ambiente diventa Ministra degli Interni nel nuovo governo.
4. Theresa May è stata per 6 anni Ministra degli Interni, in questa ruolo è diventata famosa per leggi e regolamenti volti a limitare l’immigrazione. In particolare May ha cambiato le regole per i ricongiungimenti familiari, rendendoli possibili solo per persone con un reddito di almeno 18.600 pounds per ricongiungersi con il proprio partner, o di 22.400 se sono coinvolti anche dei figli.
5. Il marito di May, Philip May, è un importante Fund Manager della City, ha lavorato per Prudential Portfolio, de Zoete, Bevan, Deutsche Asset Management e dal 2005 lavora per Capital Group.
6. Last but not the least, Theresa May si è già fatta notare per il proprio look, definito da Vanity Fair sorprendente. E se la Regina è famosa per i cappellini, May punta tutto sulle scarpe!
Insomma, Theresa May è una Prima Ministra conservatrice, anti-immigrazione, diretta espressione dell’establishment inglese, politica di carriera da sempre, tratterà un ottimo deal per il Regno Unito, che rimarrà collegato ma indipendente dall’Unione Europea. Un cambiamento che persegue la tradizione conservatrice inglese, come dire: cambiare tutto per non cambiare niente!
Fonte: dinamopress.it
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