di Massimo Villone
La riforma costituzionale è ispirata dall'intento di condurre profondi mutamenti nel sistema della Costituzione italiana del 1948. Gli esiti saranno un drastico rafforzamento del Governo e del Primo ministro a scapito di un radicale indebolimento delle istituzioni parlamentari. Esiti aggravati dai meccanismi introdotti dalla nuova legge elettorale (l. 52/2015). In conseguenza di queste scelte sono a rischio i valori costituzionali cardine della partecipazione del popolo e della rappresentanza politica.
Sommario. 1. Premessa - 1.1. La data del voto popolare. 1.2. Quesiti parziali? - 2. Questioni di metodo. 2.1. La mancanza di legittimazione del Parlamento in carica. 2.2. L’iniziativa del Governo. 2.3. Una riforma e un referendum che dividono il paese. - 3. Questioni di merito. 3.1. Il Senato non elettivo e i costi della politica. 3.2. il nuovo Senato e la rappresentanza politica. 3.3. Il bicameralismo differenziato .- 4. Riforma costituzionale e Italicum. - 5. Gli strumenti di democrazia diretta. - 6. Un argine alle cattive riforme: i referendum. - Bibliografia.
Fonte: costituzionalismo.it
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