di Gianluca Graciolini
Il Tar del Lazio ha dunque respinto il ricorso sul quesito presentato dai No. Per difetto di giurisdizione, dice, non doveva essere presentato a Roma. Chissà, forse a Washington, a Berlino o direttamente alla sede di Jp Morgan. Battute a parte, dobbiamo continuare nell'opera di demistificazione. Ad oggi, tutti i centri e gli agenti del potere economico, politico, finanziario e criminale del globo, nessuno escluso, hanno perorato la causa del Sì arrivando a terrorizzare i cittadini italiani, prefigurando scenari da diluvio universale in caso di vittoria del No.
Sono gli stessi centri e gli stessi agenti che hanno creato la crisi da cui non riusciamo ad uscire, provocato le guerre, prodotto impoverimento di massa e disuguaglianze, calpestato ed umiliato i diritti sociali.
In questa luce, proviamo quindi a riformulare da noi il quesito referendario e stampiamocelo bene in mente: vogliamo noi darla vinta a queste canaglie immonde e consentire loro di stravolgere il Patto fondativo della nostra Repubblica a loro esclusivo interesse? Vogliamo noi essere cornuti e mazziati per i prossimi vent'anni? Questo, in filigrana, ci sarà scritto sulla scheda referendaria il prossimo 4 dicembre e a questo quesito reale dovremo rispondere. E ai servi del Pd che continuano a dirci che se vince il No, vincono Berlusconi, Salvini, Brunetta o il diavolo in persona dobbiamo rispondere: se vince il No vincono solo la Costituzione, il popolo, la democrazia. Se vince il No, e il No deve vincere, vinciamo Noi, i cittadini della Repubblica italiana.
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